A distanza di un anno dal tragico incidente in cui persero la vita le due cugine Jessica e Sara, è arrivato il risarcimento alle famiglie.
Le due giovani persero la vita sulla A28 travolte da un auto guidata da un imprenditore bulgaro che era risultato positivo all’ alcool test.
L’uomo è stato condannato a 7 anni per omicidio stradale. Ieri la compagni assicurativa ha contattato telefonicamente il legale per comunicare l’offerta per il risarcimento che spetta alle famiglie delle due giovani che sono state travolte e uccise da un’auto che procedeva a 180 km orari. Trentamila euro: tanto hanno valutato essere il valore della vita delle due ragazze. Il legale dei parenti della vittima, l’avvocato Alessandra Nava, ha commentato: “Una cifra vergognosa e inaccettabile. Faremo una segnalazione all’Isvap, l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni”. Il 30 gennaio dello scorso anno Jessica Fragasso era sulla sua Panda quando è stata travolta da un Suv a 180 all’ora sull’A28. Lo scontro tra le due automobili è avvenuto nel tratto di autostrada fra Villotta di Chions e Azzano Decimo, a Pordenone. L’auto su cui viaggiavano le due cugine, Jessica di 20 anni e Sara Rizzotto di 26 e le bambine di quest’ultima, è stata tamponata violentemente tanto che si è rovesciata. Il conducente del Suv, un imprenditore bulgaro di 61 anni, risultato positivo all’alcol test, è uscito indenne dal mezzo ed è scappato per le campagne. Il mezzo non era intestato a lui ma a un amico.
La compagnia assicurativa non risponde
L’offerta risarcitoria è stata comunicata qualche giorno fa informalmente al telefono alla penalista, legale del padre e dei nonni di Sara per i quali sarebbero stati stanziati in tutto non più di 40 mila euro. “Si tratta di una cifra vergognosa, assolutamente inaccettabile che non tiene minimamente conto della dinamica che ha portato alla morte di Sara. Una mancanza di rispetto per quello che è successo e di assoluta assenza di tatto“- ha proseguito il legale che, tuttavia, teme sia necessaria una citazione civile, che allungherebbe i tempi e che non darebbe certezze sull’esito visto che la compagnia di assicurazioni, straniera, si sta dimostrando difficile da contattare. Omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso e fuga dal luogo dell’incidente. Per queste accuse il Gup del Tribunale di Pordenone ha condannato a sette anni di reclusione Dimitre Traykov, di 61 anni, bulgaro, responsabile del tamponamento mortale. Una sentenza che ha tenuto conto della scelta del rito abbreviato. L’appello è fissato per il prossimo 26 aprile. E proprio come le due cugine Sara e Jessica, anche la giovanissima Flavia di Bonaventura è stata travolta e uccisa da un ubriaco.