Una residente di zona che ha assistito al tremendo incidente di via Nomentana, racconta ciò che ha visto. Sul sinistro emergono nuovi elementi.
La certezza su come siano andate davvero le cose nessuno ce l’ha. L’unica cosa certa è che cinque ragazzi giovanissimi- tutti tra i 17 e i 21 anni – non torneranno più a casa. Comunque sia andata, non doveva finire così.
Ha lasciato tutti profondamente sconvolti il sinistro che si è verificato qualche sera fa a Fonte Nuova– in provincia di Roma- in via Nomentana. Una Fiat 500 con a bordo sei amici si è prima schiantata e poi ribaltata più volte sull’asfalto. Cinque dei sei ragazzi sono morti mentre il sesto è ricoverato in gravi condizioni. Le vittime avevano tutte tra i 17 e i 21 anni e quella sera erano usciti proprio per festeggiare il compleanno di una ragazza della comitiva.Un testimone dell’incidente svela che la tragedia potrebbe essere stata causata da un “gioco” finito male. A svelare quella che potrebbe essere stata la causa del gravissimo incidente che ha portato alla morte di Valerio Di Paolo, Alessio Guerrieri, Simone Ramazzotti, Giulia Sclavo e Flavia Troisi è stato un residente di Fonte Nuova. Si tratta di un testimone oculare che è stato sentito dagli inquirenti poco dopo l’incidente. Il testimone ha raccontato di aver sentito più volte il rombo del motore della Cinquecento, come se i giovani fossero passati a più riprese da lì. Nello specifico l’auto sarebbe stata vista schizzare a folle velocità per due volte. Come se i sei amici stessero facendo il “gioco della Formula Uno” ha detto agli inquirenti, a voler sottolineare la corsa per bruciare i tempi tra una rotonda e l’altra. Poi il tremendo boato. “Tre corpi sono stati sbalzati fuori, sull’asfalto. Uno era di una ragazza”– ha raccontato.
Tra rilievi, testimonianze e video passati al setaccio, quella fornita dal residente di Fonte Nuova sembrerebbe essere una pista credibile per i Carabinieri al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Secondo gli investigatori la causa del tragico sinistro di via Nomentana – fatale per cinque giovani – è stata di certo l’alta velocità. Stando alle prime ricostruzioni, l’auto – omologata per 4 ma su cui viaggiavano in 6 – sarebbe arrivata a forte velocità da una curva, con Di Paolo che avrebbe perso il controllo pizzicando un marciapiede a una velocità di 80 chilometri orari dove il limite è 30. Da lì l’impatto con un palo dell’illuminazione e un albero, diventato trampolino di lancio, che sono stati fatali. A bordo dell’auto, come detto, c’erano sei passeggeri tra ragazze e ragazzi, ma la vettura era omologata per quattro. Proprio il numero di passeggeri sarebbe al vaglio degli inquirenti per cercare di capire, insieme agli esperti, se il sovraccarico della Cinquecento possa aver influito l’esito.
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