Una donna esausta dopo un lunghissimo travaglio, si è addormentata durante l’allattamento e ha soffocato il suo bambino.
Una tragedia che, molto probabilmente, si sarebbe potuta evitare se solo per un attimo ci si ricordasse che anche le mamme sono esseri umani che possono accusare stanchezza e sonno.
Il dramma si è consumato lo scorso 7 gennaio a Roma, presso il nosocomio Pertini. Un neonato di tre giorni è morto. La mamma, una ragazza italiana di 30 anni, si sarebbe addormentata e il bambino è deceduto per soffocamento. La Procura ha aperto un fascicolo d’indagine per omicidio colposo. La Polizia ha sequestrato la cartella clinica e il personale in servizio è stato identificato. Si attende l’esito degli esami istologici. E si cerca di capire perché il bebé sia rimasto nel letto della madre senza che nessuno se ne accorgesse. Alla disgrazia per la perdita del figlio si somma l’enorme senso di colpa ma anche la determinazione ad avere giustizia e a fare in modo che altre famiglie non debbano subire quanto loro hanno subito. Il papà del neonato – intervistato dal Messaggero- ha raccontato: “Abbiamo letto sul web i commenti di tante donne che hanno lamentato di essere state lasciate sole dopo aver partorito al Pertini. Tutte stremate dal parto. E tutte impossibilitate a prendersi cura come si dovrebbe di un neonato”.
Il racconto dell’uomo sembra incredibile. Un film dell’orrore che, invece, purtroppo va in scena piuttosto spesso- da quanto dichiarato – in un ospedale pubblico del nostro paese. Il compagno della donna precisa che alla ragazza si erano rotte le acque alle 4 della notte. Poi ha trascorso 17 ore di travaglio prima di partorire: “Era sfinita ma le hanno subito portato il piccolo per l’allattamento. E hanno anche preteso che gli cambiasse il pannolino da sola. Ma lei non si reggeva in piedi”– ha spiegato il giovane. La donna avrebbe chiesto di portare il piccolo al nido per qualche ora per riposare un po’. Ma la risposta era stata che non si poteva. Quando ha chiamato il compagno raccontandogli ciò che stava vivendo, era ormai troppo tardi. Il padre della piccola vittima spiega che, quando i sanitari si sono accorti che il neonato era morto soffocato, non hanno nemmeno svegliato la mamma. “Non l’hanno nemmeno svegliata. Non sappiamo bene chi se ne sia accorto. All’1,40 di notte è stato dichiarato il decesso.Molte donne sono lasciate sole nei reparti. Anche a causa delle restrizioni anti-Covid. Che impediscono ai familiari di aiutare le neo-mamme. I protocolli andrebbero rivisti. Se non è capitato ad altri è solo perché sono stati fortunati“-ha concluso l’uomo. Addirittura, durante il biennio della pandemia, una donna alla quinta settimana di gravidanza non è stata fatta entrare in ospedale perché non aveva fatto il tampone molecolare: dopo mezz’ora ha perso il bambino.
Il morbo di Alzheimer è una delle malattie più devastanti del nostro tempo, colpisce circa…
Il tumore è una delle patologie più diffuse a livello globale, eppure poche persone…
Una nuova minaccia sta mettendo in allerta i cittadini italiani, e potrebbe provenire direttamente dal…
Un'opzione nascosta su WhatsApp che potrebbe cambiare il modo in cui usi l'app ogni giorno.…
Acquistare una nuova abitazione richiede un impegno economico rilevante. Che si tratti di una prima…
Sempre più aziende permettono ai propri dipendenti di lavorare in smart working, ovvero di svolgere…