Primo intervento di trapianto da una persona ancora in vita. È stato eseguito all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Tutti ricordiamo il nosocomio bergamasco per le bare dei morti di Covid portate via dai militari. Ora, invece, proprio da lì arriva una bella storia: un bambino di 5 anni è stato salvato grazie ad un trapianto mai eseguito prima in Italia.
Il bambino è stato salvato grazie ad un pezzo di polmone dal suo papà: l’intervento, durato 11 ore, è stato effettuato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. È un caso molto raro: si tratta infatti del primo trapianto da vivente in Italia. Il delicatissimo intervento, guidato e coordinato dal dottor Michele Colledan, è avvenuto martedì 17 gennaio. È durato undici ore e per farlo sono state utilizzate due sale chirurgiche adiacenti. L’uomo, che arriva da un’altra regione, aveva già donato il midollo al figlio. Il bambino, infatti, soffre di una rara malattia dalla nascita: la talassemia, conosciuta anche con il nome di anemia mediterranea. Si tratta di una patologia del sangue che ha reso necessario il trapianto di midollo e anche il trasferimento del sistema immunitario del padre sul figlio.
Il trapianto del polmone
In pratica, dopo aver ricevuto il midollo del papà il bimbo aveva avuto una sorta di rigetto: le cellule del padre trapiantate al figlio avevano attaccato gli organi e i tessuti del bambino. Questo aveva provocato un danno alla funzionalità polmonare del piccolo e, per questo motivo, è stato necessario il trapianto di una parte di polmone. E a donarlo è stato ancora una volta il papà. Padre e figlio sono ancora ricoverati all’ospedale di Bergamo e sono entrambi in prognosi riservata. Dall’ospedale hanno precisato che, in questi casi, il rischio di rigetto è molto basso considerato che il sistema immunitario riconosce il nuovo organo come proprio. Questo tipo di trapianto è avvenuta in pochissimi Paesi del mondo. In Europa solo in Germania nel 2012. Si spera che il Giovanni XXIII faccia da apripista in modo da poter salvare centinaia se non migliaia o milioni di altre vite grazie a questo intervento innovativo. Su molte patologie, cancro in primis, la ricerca ha fatto passi da gigante ma c’è ancora molta strada da fare.