Abbandonato per la strada a causa della sua cecità. È accaduto nelle campagne del Torinese. Ora Remì cerca una nuova casa.
È stato trovato per strada, nella zona di San Carlo Canavese, in provincia di Torino. Il Comune ha provveduto alle prime cure, ma ora deve trovargli una nuova sistemazione.
È stato abbandonato in strada perché cieco. Lui è Remi, un cavallo di quasi 20 anni. È stato trovato mentre vagava da solo nelle campagne di San Carlo Canavese, in provincia di Torino. Il Comune ora sta cercando qualcuno disposto ad adottare il cavallo. L’equino, che ha tra i 18 e i 20 anni, è quasi del tutto cieco ma è comunque in buone condizioni. Quando è stato trovato era privo di microchip o tatuaggi di riconoscimento. Il Comune si è occupato del mantenimento dell’animale e delle prime cure e lo ha poi affidato temporaneamente a un maneggio. Ora però l’amministrazione cerca per Remì – questo il nome che il Comune ha scelto per l’animale – qualcuno competente in materia che si prenda cura di lui in via definitiva. La ricerca sembra essere piuttosto fortunata in quanto stanno arrivando telefonate e mail da tutta Italia.
Chi ha abbandonato Remì
Intanto i Vigili stanno cercando chi possa averlo abbandonato perché esiste una precisa norma di riferimento nella quale è chiaramente specificato che chi abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività, è punibile con l’arresto fino ad un anno o con una sanzione che va da 1.000 a 10.000 euro. Un abbandono insolito che però ricorda quello di un altro cavallo che, quattro anni fa, venne ritrovato sui monti di Corio, in una baita diroccata. L’animale non aveva nemmeno la forza di reggersi sulle zampe. Stava aspettando la morte e poi venne salvato dal Rifugio del Cane Vagabondo di Barbania. E purtroppo non sono solo gli animali ad essere abbandonati. Ha fatto rabbrividire tutto il paese la storia del neonato abbandonato tra i sacchi dell’immondizia. Ad abbandonarlo era stato il padre dopo che la madre – l’amante dell’uomo- gli aveva chiesto di sbarazzarsene. Dopo due anni la donna ha però deciso di riprendersi il bambino e, a quanto pare, i giudici sono d’accordo.