Giulia e Alessia Pisanu sono state travolte e uccise da un treno dopo una serata in discoteca. Dopo mesi di ipotesi e accuse al padre, finalmente la verità.
Due adolescenti di 15 e 17 anni travolte da un treno. Una famiglia distrutta e un padre che per mesi è stato accusato di non essere andato a prendere le figlie dopo la serata in discoteca. Ora finalmente è emersa la verità su cosa accadde quella sera.
La Procura di Rimini, dopo mesi di indagini, è arrivata alla conclusione che quella sera le due sorelle non avevano bevuto o assunto droga. E che nemmeno si siano suicidate. La morte di Giulia e Alessia Pisanu, le due sorelle di 17 e 15 anni, di Madonna di Castenaso nel Bolognese, travolte e uccise da un treno in transito alla stazione di Riccione, è stata una tragica fatalità. La Procura della Repubblica di Rimini ha, pertanto chiesto l’archiviazione dell’indagine sull’incidente ferroviario avvenuto il 31 luglio del 2022. L’indagine, affidata alla Polizia ferroviaria, e coordinata dal sostituto procuratore Giulia Bradanini, era stata aperta per omicidio colposo, ma senza l’iscrizione di alcun indagato. La procedura ha comunque permesso la verifica della scatola nera del treno, l’Etr in transito alla stazione di Riccione, sulla velocità mantenuta dal mezzo, sull’organizzazione a terra degli avvisi ai passeggeri e le immagini delle telecamere.
Sono state inoltre ricostruite le ore precedenti la morte di Giulia e Alessia. Un video le ritrae intorno alle 23 del 31 luglio alla stazione di Rimini, da dove presero il Metromare per andare a Riccione a ballare. Sono stati ascoltati due testimoni chiave, ossia il ragazzo incontrato in discoteca e un altro uomo a cui le due giovani chiesero un passaggio lungo il tragitto dal locale notturno fino in stazione. In entrambi i casi, le due minorenni sono state descritte agli inquirenti come sobrie. Particolare confermato anche dalla telefonata fatta al padre pochi minuti prima di entrare in stazione per rassicurarlo che stavano bene e che stavano tornando a casa in treno.
Sono stati ascoltati anche tutti i testimoni presenti quella mattina all’alba alla stazione di Riccione. Le indagini escludono quindi il suicidio ed escludono senza ombra di dubbio anche che qualcuno abbia spinto le sorelle sui binari. Si è trattato di una tragica fatalità dovuta forse stanchezza delle due adolescenti dopo una notte a ballare, una disattenzione che è stata fatale. “Estrema fiducia nell’operato della magistratura. Siamo felici di apprendere che le indagini hanno escluso l’uso di alcol e di droga, così come hanno escluso il suicidio” – ha commentato l’avvocato Roberto Senis del Foro di Cagliari al quale si è affidato il padre di Giulia e Alessia il quale ha dato vita ad un’associazione dedicata alla figlie. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i giovani nei confronti di comportamenti a rischio come quando si va a ballare e quando si va in auto. “Su questa vicenda si è detto molto e a sproposito, i commenti cattivi sui social e le illazioni. Il papà era certo che Giulia e Alessia non avessero bevuto o fatto uso di droga, oggi le indagini lo confermano” – ha concluso il legale.
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