Anche i migliori esperti, a volte, possono sbagliare. Un uomo a cui erano stati dati pochi mesi di vita, è guarito e oggi sta bene.
I medici avevano stimato che, al massimo, avrebbe potuto vivere ancora un anno ma non oltre. Fortunatamente, a volte, anche gli esperti sbagliano le loro previsioni.
Questa storia a lieto fine è avvenuta in Gran Bretagna e il protagonista è Robert Glynn. Nell 2020 gli era stato diagnosticato un tumore al dotto biliare già ampiamente diffuso. Gli era stato concesso al massimo un anno di vita: secondo i medici, ormai, non c’era più nulla da fare. Questa tremenda notizia, tra l’altro, era arrivata proprio alla vigilia del 49esimo compleanno dell’uomo. Tutto era con un forte dolore alla spalla, che gli rendeva impossibile anche solo dormire. Glynn, a quel punto, andò a farsi visitare e lì l’atroce scoperta: aveva un cancro. Conosciuto anche come cancro del tratto biliare, questa condizione aggressiva fa sì che le cellule che rivestono i dotti biliari si moltiplichino e crescano più di quanto dovrebbero. I dotti biliari sono piccoli tubi che collegano il fegato, la cistifellea e l’intestino tenue. Rilasciano la bile nell’intestino dopo i pasti, aiutando a digerire il grasso. Al momento della diagnosi, il cancro si era diffuso alla ghiandola surrenale e al fegato, con tumori troppo grandi per essere operati. I medici ipotizzavano per lui non più 12 mesi di vita.
Come è guarito dal cancro
Ma l’uomo – che oggi è arrivato a festeggiare il suo 51esimo compleanno– non si diede per vinto e decise di tentare ogni strada. Arrivato all’ospedale Christie di Manchester gli fu offerta la possibilità di partecipare alla sperimentazione clinica di un farmaco immunoterapico già approvato per l’uso nel cancro del polmone, del rene e dell’esofago. L’immunoterapia agisce aiutando il sistema immunitario a riconoscere e attaccare le cellule tumorali. Glynn non ci pensò due volte e accettò. I risultati furono sorprendenti: ad aprile 2022, la massa tumorale che si era espansa alla sua ghiandola surrenale si era ridotta da 7 a 4,1 cm, mentre quella nel fegato era passata da 12 a 2,6 cm, consentendogli di farsi operare. Oggi l’uomo è guarito e lavora come saldatore. Non è la prima volta che dei medici sbagliano. Anche una bambina di 3 anni affetta da un tumore inoperabile– secondo i medici senza alcuna possibilità di farcela – è guarita in tre mesi grazie ad un pediatra.