Lo chef veneto Carlo Cracco non si smentisce mai e anche in occasione del cenone di Capodanno, nel suo ristorante di Milano, ha proposto un menù non proprio alla portata di tutti. Ma almeno ne sarà valsa la pena?
Dopo anni passati in televisione, Carlo Cracco da qualche tempo è tornato a dedicarsi esclusivamente alla cucina. Il suo ristorante in galleria Vittorio Emanuele a Milano è sempre pieno nonostante i prezzi non siano esattamente alla portata di tutti.
Anche per Capodanno lo chef veneto – allievo di Gualtiero Marchesi- non si è smentito. Il menù di Capodanno proposto dallo chef Carlo Cracco partiva da 500 euro, bevande escluse. Chi voleva anche la degustazione di vini ha dovuto aggiungere altri 150 euro. Certo, non aspettatevi un menù a base di bruschette o pasta al forno per tale cifra. Carlo Cracco sicuramente si fa pagare e anche bene le sue creazioni culinarie ma è indubbio che i suoi piatti siano opere d’arte. E anche per il menù dello scorso 31 dicembre non si è smentito.
Il menù di Capodanno nel ristorante di Cracco
Il menù di Capodanno di Cracco nel ristorante milanese è particolare è stato particolarmente ricercato. Sì partiva con degli antipasti che univano tradizione e lusso: insalata russa caramellata al tartufo bianco, ostrica “Vert” alla brace con mela cotogna, bernese alla curcuma e yuzu e coda d’astice a vapore, kiwi, avocado e coriandolo. Come primo lo chef ha proposto risotto allo zafferano condito con caviale e oro e riso mantecato all’aringa, cavolo rapa e cioccolato amaro. Mentre come secondo cappone farcito in insalata, melagrana e mascarpone e salmerino delle Alpi in crosta di sfoglia, tartufo nero e bietole. Il cenone da Cracco si concludeva con una crema leggera alla vaniglia, marroni canditi e cioccolato, oltre a un vassoio di piccola pasticceria.
Un menù che non prevedeva opzioni vegane ma, del resto, chi è vegano lo sa e da Cracco non prenota. Almeno non per il cenone di Capodanno che prevedeva un menù fisso senza possibilità di modifiche. Il cenone proposto da Cracco nel suo ristorante aveva un prezzo base di 500 euro, bevande escluse. Oltre a una bottiglia di vino, selezionata dalla sua cantina, bisognava quindi aggiungere l’acqua e lo spumante – champagne – per il brindisi di mezzanotte. In alternativa era possibile acquistare la degustazioni di vini abbinati dal sommelier per ulteriori 150 euro, arrivando a un prezzo totale di 650 euro.