Nessuno sa come sia morto Leonardo Riberti. Tutto ciò che si sa è che il giovane è precipitato da una delle finestre dell’ospedale in cui era ricoverato.
Il 21enne di Ferrara era ricoverato all’ospedale Maggiore di Bologna. Nemmeno la consulenza medico legale sulla morte del giovane, è riuscita a fare chiarezza sulla vicenda.
La caduta di Leonardo Riberti può essere ricondotta sia a un atto volontario, sia a un evento accidentale cioè un tragico incidente. Secondo le ricostruzioni del medico legale non sono presenti elementi oggettivi che possano far propendere per una pista piuttosto che per l’altra. Il giovane è scomparso lo scorso 21 giugno ma, a distanza di sei mesi, la famiglia ancora vive nel dubbio. Il padre del giovane, Davide Riberti, che chiede di far chiarezza su quanto accaduto al figlio e non accetta l’ipotesi che il ragazzo possa essersi suicidato: “Mio figlio non avrebbe mai potuto nemmeno immaginare di compiere un simile atto. Non era vero. Non aveva deciso un bel nulla! Ho denunciato: Leonardo era in cura e custodia dell’ospedale ed è stato abbandonato a se stesso. Non ho mai smesso di indagare. Mio figlio, quella notte, si trovava ricoverato in stato confusionale. Docile ma non in sé. Così lo descrive chi lo ha incontrato mentre vagava, perso, nei meandri dell’ospedale dopo aver subito un intervento chirurgico“- le parole dell’uomo.
Inoltre, ha sottolineato il padre della vittima che è assistito dall’avvocato Fabio Anselmo – il legale che per anni ha assistito la famiglia di Stefano Cucchi– il medico legale ha posto l’accento anche su altri due importantissimi elementi. In primis Leonardo si trovava ricoverato per uno scompenso psicotico e, poco prima della tragedia, gli era stata somministrata a scopo anestetico, Ketamina, un importante allucinogeno. Il 21enne era stato ricoverato volontariamente, accompagnato dal padre, in seguito ad allucinazioni per uso di cannabinoidi. Prima al reparto di psichiatria dell’ospedale di Cona dove il ragazzo aveva ingoiato una pedina del gioco Forza Quattro sotto spinta delle sue allucinazioni. In seguito Leonardo fu trasferito al nosocomio bolognese dove fu operato. Il giorno seguente l’ospedale chiamò il padre: ” Suo figlio si è suicidato“. Ma Davide Riberti non ci ha mai creduto. A suo dire Leonardo sarebbe saltato del terrazzo per raggiungere le scale antincendio e fuggire ma è finita in tragedia. “Sabato mattina ho consegnato mio figlio a un reparto di psichiatria. Doveva essere curato, protetto. È morto. Leonardo era diplomato, non aveva mai commesso reati, mai tentato il suicidio. Sarebbe dovuto andare in una clinica, aveva deciso di curarsi perché stava male. Sono state omesse responsabilità gravissime”– ha concluso il genitore.
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