È mistero sul decesso di Maria Basso. L’anziana era stata portata via da una struttura di ricovero. È morta poco dopo.
Il 4 settembre Maria Basso aveva festeggiato il compleanno. Dopo quella festa con tutti i parenti, le cose sono cambiate all’improvviso.
Maria Basso era originaria di Bassano, in provincia di Vicenza, in Veneto. Ma aveva anche parenti in Sicilia. Ormai ottantenne, da qualche anno era ospite della casa di risposo «Giovanna Maria Bonomo», sull’Altopiano di Asiago. Ma una cugina di secondo grado, improvvisamente, aveva deciso di trasferirla a Catania, nella Casa di riposo Nuova Veters, dove Maria Basso è venuta a mancare il 16 dicembre scorso. La Procura di Vicenza ha aperto un fascicolo per circonvenzione di incapace sulla base della denuncia di alcuni parenti di Asiago che il 2 dicembre avevano saputo che Maria era sparita dalla Rsa vicentina. Dopo la morte dell’anziana si è anche scoperto che la signora Basso, su spinta dei parenti siciliani, aveva cambiato non solo Rsa ma anche il suo testamento: il cospicuo patrimonio, circa 500 mila euro, era stato destinato 15 anni fa a un istituto salesiano di Milano. Ma quel lascito benefico non sarebbe più valido ora perché un nuovo scritto risulta depositato presso un notaio di Catania, e il mezzo milione non sarebbe più destinato ai salesiani lombardi. I nuovi beneficiari si scopriranno solo quando il testamento verrà aperto.
La Procura di Vicenza è intenzionata a fare l’autopsia sul corpo di Maria Basso per fare chiarezza sulle ragioni del decesso della donna. Da quanto si è appreso fino ad ora, pare che l’anziana sia morta dopo un pranzo a base di spaghetti che le era stato offerto proorio dalla sua nuova famiglia siciliana, lontani parenti che Maria aveva conosciuto da pochissimo. Tutto era cominciato il 4 settembre, giorno del compleanno di Maria Basso. La donna aveva incaricato una delle infermiere della Rsa veneta in cui stava di occuparsi dell’organizzazione della festa radunando sia i parenti veneti sia quelli siciliani. È stato solo in quel momento, in occasione del suo 80esimo genetliaco, che Maria ha conosciuto Paola Pepe, sua cugina di secondo grado. Da quel momento Paola e il compagno sono andati a trovare Maria più volte. Il primo dicembre i siciliani si sono presentati ad Asiago e hanno portato Maria fuori a pranzo. Maria da quel giorno non è più tornata nella casa di riposo di Asiago. La cugina ha informato la struttura che, a partire da quel momento, si sarebbe occupata lei dell’anziana la quale è stata poi sistemata in una Rsa in Sicilia.
La famiglia Basso ritiene che Maria non fosse stata interpellata per questo cambio radicale e sospettano che dietro questa decisione ci fosse la volontà dei parenti siciliani di mettere le mani sul patrimonio della 80enne. Una convinzione rafforzata dal fatto che nelle prime settimane di dicembre è arrivata al notaio di Marostica la richiesta di togliere a Clelia, cara amica di Maria, la procura speciale per gestire i conti dell’anziana, che sono stati affidati poi alla cugina Paola. La morte di Maria è arrivata come un fulmine a ciel sereno nella famiglia Basso: è vero che le sue condizioni erano precarie, ma non critiche, e se avesse continuato con farmaci e fisioterapie avrebbe potuto vivere ancora a lungo. Parrebbe che ad uccidere la donna siano stati gli spaghetti offerti dai cugini siciliani, che le sarebbero finiti nei polmoni: un’eventualità prevedibile dal momento che l’anziana, ormai da tempo, mangiava solo omogeneizzati.
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