Antonella Caputo quella mattina era uscita insieme al marito. L’uomo ha visto uccidere la moglie sotto i suoi occhi.
La donna aveva 46 anni ed era originaria della Basilicata ma si era trasferita da qualche mese in provincia di Treviso per il suo lavoro di insegnante. Oltre al marito, Antonella Caputo lascia anche un figlio.
Quella mattina Antonella e il marito Massimo si stavano recando in posta. Erano sulle strisce pedonali quando un’auto ha travolto la 46enne. Alla guida una pensionata di 75 anni del posto. La tragedia è avvenuta lungo Via Vallonto, proprio davanti alla stazione dei Carabinieri di Codognè, comune del Trevigiano. A nulla sono serviti tutti i tentativi dei soccorritori di salvare la vita ad Antonella che, dopo tre giorni di coma, è deceduta. I medici hanno dichiarato la morte cerebrale. Come da sua volontà, la famiglia ha dato il consenso per l’espianto degli organi. In poche ore la notizia ha raggiunto la Basilicata – regionale che diede i natali ad Antonella Caputo- e la città di Scanzano dove la donna aveva vissuto con il figlio Prospero – un ragazzino di 18 anni – e il marito Massimo.
Antonella Caputo e le vittime della strada
Numeri alla mano, Antonella Caputo, è la 69esima vittima della strada da inizio anno nella sola provincia di Treviso. Solo negli ultimi giorni si sono registrati tre sinistri mortali rispettivamente nel quartiere della Garbatella a Roma dove hanno perso la vita due ragazzini; uno in provincia di Brindisi e, infine, un altro proprio a Quinto di Treviso. Qui un uomo, un camionista di 44 anni, è stato travolto e ucciso da un automobilista sulla strada provinciale dopo essersi salvato per miracolo da un precedente sinistro che lo aveva mandato fuori strada. Il 44enne era riuscito ad uscire dal veicolo e a ritornare sulla carreggiata per chiedere aiuto. Invece, purtroppo, un’auto non lo ha visto e lo ha preso in pieno uccidendolo sul colpo. Il numero delle vittime della strada che si registra ogni giorno e ogni notte è impressionante. Ad incidere su questi sinistri fatali talvolta non è solo l’alta velocità degli automobilisti ma anche le condizioni poco sicure di molte strade che, spesso, non sono neppure illuminate adeguatamente.