La questione delle bare insepolte nel cimitero dei Rotoli di Palermo è diventata una vera e propria emergenza.
Durante i due anni di pandemia di Covid i morti sono aumentati in misura importante ma lo spazio all’interno del cimitero è rimasto lo stesso. Per questo oltre mille defunti non hanno ancora avuto degna sepoltura.
A sollevare la questione è l’ex governatore della Sicilia e attuale ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci: “Le oltre mille bare rimaste insepolte da due anni nel cimitero di Palermo costituiscono ormai una emergenza nazionale”. Nel ribadire questa situazione vergognosa e che deve terminare il prima possibile, Musumeci ha annunciato che il Governo di Giorgia Meloni ha deciso di stanziare due milioni di euro per mettere fine a questa vicenda venuta a galla durante l’emergenza Covid quando a causa dell’elevato numero di decessi non è stato possibile dare una degna sepoltura alle vittime della pandemia, all’interno del cimitero dei Rotoli di Palermo. Non è la prima volta che questa situazione viene portata all’attenzione dei politici ma, nonostante le tante denunce, l’emergenza non è rientrata con il risultato che un numero sempre maggiore di bare è stato accatastato all’esterno del cimitero dove un anno fa è intervenuto anche l’esercito. Ad oggi sarebbero dunque più di mille le bare che sono state posizionate ovunque: sotto i tendoni allestiti lungo i viali principali. Ma anche negli uffici, nei depositi, all’interno di una cappella, alcune sono state infine per mesi sotto il sole cocente d’estate coperte solo da una sottile tettoia di lamiera.
Al fine di mettere un punto a tutto ciò, è stata dichiarata l’emergenza nazionale e nelle prossime settimane verrà nominato un commissario straordinario che gestisca la vicenda. È stato scelto il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. Il ministro Musumeci ha precisato che il sindaco/commissario avrà risorse, mezzi e strumenti per normalizzare la gravissima situazione igienico-sanitaria oltreché irrispettosa per i defunti e i loro familiari. Sulle bare insepolte del cimitero di Palermo negli ultimi due anni sono state depositate anche numerose interrogazioni parlamentari e lo scorso 2 novembre era intervenuto anche l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, che in questi anni ha sempre chiesto a gran voce un intervento immediato da parte delle istituzioni.
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