Morire dopo una partita di calcio. Una morte assurda, profondamente ingiusta. Così è deceduto Giuseppe Vitiello, un giovane papà di soli 31 anni. L’uomo lascia tre figli piccoli.
La tragedia si è verificata dopo una partita di calcio. Giuseppe Vitiello, 31 anni, stava tornando a Scafati – Salerno- dalla sua famiglia dopo aver seguito la sua squadra del cuore in trasferta. Purtroppo la sua vita si è fermata prima di riabbracciare i suoi tre bambini.
Dalle prime ricostruzioni pare che il giovane papà, a bordo del suo scooter, sia stato travolto e ucciso da un tir. Il sinistro mortale è avvenuto sulla A30. Giuseppe stava rientrando a Scafati dallo stadio “Domenico Sessa” di Castel San Giorgio dove aveva assistito ad una partita della Scafatese Calcio 1922. Il tir, per motivi ancora da chiarire, ha travolto il motociclo del 31enne che è deceduto quasi subito a causa delle ferite provocate dall’impatto violentissimo con il mezzo pesante. L’incidente è avvenuto nei pressi dello svincolo Nocera-Pagani. Inutili i tentativi dei sanitari che hanno solo potuto constatare il decesso del giovane papà che ha lasciato tre bambini piccoli.
Scafati piange Giuseppe Vitiello
Tantissimi sono stati i messaggi di vicinanza e cordoglio per la famiglia di Giuseppe, colpita dalla terribile e prematura. La stessa società calcistica ha fatto le condoglianze ai familiari del 31enne. Anche il primo cittadino di Scafati, Cristoforo Salvati, è intervenuto su questa tragedia che ha scosso profondamente tutta la comunità. Il sindaco ha scritto un post su Facebook per far sentire la vicinanza della comunità alla famiglia del giovane defunto: “A nome dell’intera Amministrazione comunale esprimo vicinanza e profondo cordoglio alla famiglia Vitiello per la morte del nostro giovane concittadino Giuseppe, noto tifoso della Scafatese calcio…”. Le vittime della strada purtroppo sono tantissime oagni giorno. Pochi giorni fa sul Grande raccordo anulare a Roma ha perso la vita una donna di 43 anni, Alessia Sbal. A breve avrebbe aperto il suo centro estetico nella Capitale. La donna prima di morire aveva chiamato tre volte il 122 per chiedere aiuto ma nessuno è intervenuto. Sulla vicenda si sta indagando e la famiglia della giovane estetista ora esige giustizia e chiarezza.