Che un figlio muoia prima dei genitori è un evento contro natura che provoca una sofferenza immane. Un uomo, in meno di cinque anni, ha visto morire non uno ma tutti i suoi figli.
Il 52enne racconta disperato quella che lui descrive come una maledizione. Aveva tre splendidi ragazzi: ora non ha più nessuno.
La prima diagnosi infausta arrivò nel 2009 quando alla figlia maggiore, Anna Carolina che, all’epoca, aveva solo 12 anni, fu scoperta una leucemia acuta. L’uomo -l’ economista brasiliano Régis Feitosa Mota – per scrupolo fece sottoporre ad esami anche gli altri due figli. I risultati furono tremendi: tutti e tre i bambini erano affetti da una malattia rara, la sindrome di Li-Fraumeni. Si tratta di una rara patologia ereditaria che aumenta il rischio di cancro sia nel soggetto interessato sia nei suoi familiari. Nel 2016 si realizzò che il problema era di origine genetica ma si poteva fare ben poco. I medici della Cleveland Clinic hanno spiegato che la sindrome di Li-Fraumeni non può essere prevenuta. Solo cinque famiglie su 20.000, in tutto il mondo, sono affette da questo disturbo e, pertanto, anche la ricerca non ha fatto grandi passi avanti nello sviluppare farmaci o terapie atte a curare la malattia.
La prima a spegnersi fu la piccola Beatriz, la figlia più piccola di Mota che morì nel 2017, aveva solo 10 anni. Poi fu la volta di Pedro: dopo una diagnosi infausta ricevuta nel 2017, il giovane spirò nel 2020 per un cancro al cervello. Aveva solo 22 anni. Infine Anna Carolina, la prima a cui fu diagnosticata la sindrome genetica rara, sembrava aver sconfitto il cancro dopo essersi sottoposta a radioterapia e chemioterapia: la giovane era riuscita anche a laurearsi in medicina. Ma la neoplasia si ripresentò e la ragazza raggiunse i suoi fratelli il 19 novembre 2021 all’età di 25 anni. Il padre, disperato, ha raccontato a Daily mail la sua storia e ha commentato: “In quattro anni e mezzo ho perso tutti i miei figli. Una maledizione si è abbattuta sulla mia famiglia ”. Anche al signor Mota è stato diagnosticato un linfoma non Hodgkin nel 2021 e sta tutt’ora lottando per sopravvivere. Purtroppo, secondo gli operatori sanitari le possibilità di farcela sono davvero pochissime in casi come questi.
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