La ex presidente della Camera, Irene Pivetti, torna a parlare della sua nuova vita da cittadina che deve arrivare alla fine del mese con mille euro.
Molti devono vivere da sempre con uno stipendio di mille euro o poco più. Altri nemmeno raggiungono tale cifra. Certamente per una ex carica dello Stato il cambiamento è stato drastico.
Fu la seconda donna – e la più giovane – a ricoprire il ruolo di presidente della Camera nella storia della Repubblica Italiana. All’epoca Irene Pivetti aveva 30 anni. Oggi, invece, coordina il ristorante Smack, una mensa sociale del centro sociale di Via Tazzoli a Monza. E abita nel dormitorio adiacente in quanto non avendo un’auto, sarebbe complicato spostarsi. E con mille euro al mese comunque pagare affitto e automobile sarebbe praticamente impossibile . A 59 anni Irene Pivetti è completamente diversa da quella che eravamo abituati a vedere 28 anni fa mentre suonava la campanella della Camera dei Deputati. Ma è molto diversa anche dall’ imprenditrice degli ultimi anni. Il suo mondo è stato stravolto da quando è indagata su due inchieste per evasione fiscale: una sulle importazioni di mascherine dalla Cina, un’altra sull’export di Ferrari. Le hanno sequestrato ben 3,5 milioni di euro. Da allora la sua vita ha preso una direzione che mai si sarebbe aspettata. In un’intervista al Corriere della sera, Pivetti ha dichiarato: “Ci sono momenti in cui pensi qualsiasi cosa: la tua vita è a brandelli, la famiglia a pezzi, non hai più soldi e la tentazione di lasciarti andare c’è. Per un anno ho messo sempre lo stesso jeans e lo stesso maglione, non avevo fisicamente voglia di esistere“.
Tuttavia ha continuato a lottare e a farsi forza con l’obiettivo di smentire chi la accusa ingiustamente. Al momento- come era già stato reso noto – la ex presidente della Camera vive con mille euro al mese e lavora in una mensa sociale all’interno di una Cooperativa che si occupa del reinserimento di ex detenuti, disoccupati e soggetti con fragilità. Pivetti vive nel dormitorio sopra la mensa per comodità perché lavora dalle 6.30 alle 22.30 ma ha una piccola casa in affitto a Milano. Le cose non sono semplici insomma, le hanno anche staccato la luce: “Sono stata 15 giorni senza luce, perché per allacciartela, guardano la bancalità e, ora, la mia reputazione è considerata negativa. Per avere la corrente, ho dovuto trovare una persona che garantisse per me”. Nonostante tutto la donna ha fiducia che la verità verrà a galla e infatti ai suoi figli ripete sempre: “Non dobbiamo cedere alla rabbia né covare rancore, non dobbiamo lasciarci cambiare”.
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