Scopriamo insieme come ci può aiutare lo stato per quanto riguarda gli affitti in questo momento difficile per tutti.
In questo momento di forte crisi ci sono alcuni aiuti che possono venire in soccorso delle famiglie bisognose che hanno una seria e reale problematica economica ogni mese nel dover saldare il proprio conto con il proprietario di casa.
Ecco perchè alcuni comuni hanno messo a disposizione un bonus che può migliorare e stare realmente vicino alle persone che hanno una problematica del genere, quindi è bene andare sul sito della propria regione e vedere che cosa viene indicato.
Bonus affitti il 50% lo paga lo stato, arrivano 3.600€ | Ecco a chi è destinato
Abbiamo già avuto modo di vedere che alcune regioni erano riuscite ad arrivare fino ad un bonus di 1.300 euro, tra queste è presente anche la Lombardia che ha prorogato questa fondo anche per il prossimo anno.
Il contributo è destinato per le famiglie che hanno avuto un disagio economico e sociale a causa della pandemia da Covid 19 e che ovviamente sono in affitto, oppure occupano gli alloggi definiti Servizi abitativi sociali (legge regionale numero 16/2016 articolo 1 comma 6), ma ci sono anche alcune categorie che non possono richiederlo come:
- servizi abitativi pubblici (SAP)
- servizi abitativi transitori (SAT)
- locazione con acquisto a riscatto
Queste risorse che sono state stanziate si aggirano attorno ai 2.6 milioni di euro e vengono indicate anche le linee guida per favorire il mantenimento sul mercato degli affitti, ma in cosa consiste veramente?
Il bonus copre ben 10 mesi di locazione ed ha un tetto massimo di 3.600 euro e per richiederlo, oltre ad aver avuto problemi legati al covid è possibile richiederlo se abbiamo:
- ISEE inferiore a 35mila euro
- firmato un contratto di affitto da almeno 6 mesi
- non essere proprietario di un alloggio in qualsiasi comune della Lombardia
- non aver ricevuto una lettera per il rilascio dell’alloggio
Con un’altro decreto, sempre della Lombardia è stato anche approvato un piano complementare, che prevede un criterio di preferenza in base alla problematica riscontrata, ovvero la perdita del lavoro, riduzione dell’orario del lavoro, non aver ricevuto il rinnovo del contratto, oppure aver terminato la propria attività o la malattia o decesso di un componente del propio nucleo.
Quindi leggere ed informatevi bene, anche presso il vostro caf di fiducia per sapere se la vostra regione ha messo in piedi un piano per gli aiuti a chi deve pagare mensilmente un canone d’affitto.