Brutte novità per gli studenti, il Ministro decide di vietare i cellulari in classe.
Giuseppe Valditara sembra avere le idee chiare, il ,Ministro dell’istruzione e del Merito ha annunciato l’intenzione di eliminare i cellulari dalle aule scolastiche, al bando i cellulari nelle ore di lezione è questa l’idea che è emersa durante un’intervista rilasciata a Monica Setta.
Secondo l’uomo infatti non si dovrebbe entrare in classe con il cellulare che si dovrebbe lasciare all’ingresso o comunque fuori dall’aula, a scuola si dovrebbe andare per studiare e non per chattare.
Duro colpo per gli studenti, il Ministro Valditara vuole bandire i cellulari dalla classe
La proposta del Ministro nascerebbe dal fatto di voler garantire agli studenti e ai docenti ore di studio tranquille senza distrazioni. Pugno duro anche sul reddito cittadinanza, infatti Valditara ha ribadito che nel suo programma c’è l’ipotesi di toglierlo ai giovani percettori in quanto secondo lui alcuni ragazzi preferirebbero percepire il reddito anziché studiare e formarsi.
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Purtroppo ancora oggi sono molti giovani che vivono in una condizione di degrado e che non hanno conseguito un titolo di studio, sembra assurdo eppure ci sono ragazzi che come titolo di studio hanno solo le elementari o le medie. Sono questi i giovani che vivrebbero di sussidi, purtroppo si tratta di ragazzi sfortunati, c’è chi non ha genitori o chi ne ha solo uno o chi è finito in un brutto giro o chi ha fatto molti errori.
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Una delle prime manovre fondamentali sarà quella di aumentare gli stipendi dei docenti, inoltre il ministro si darà da fare anche per la semplificazione e l’edilizia scolastica, ha poi illustrato alcuni progetti del governo per valorizzare il merito nell’ambito della comunità scolastica. Tra le proposte anche quella di assegnare lavori socialmente utili a quegli studenti che si rendono protagonisti di gravi casi di bullismo e violenza e che non rispettano le regole, quello che propone infatti ad imprese e sindacati è un metodo essenziale per superare il gap competitivo di cui soffre l’istruzione tecnico professionale Italiana rispetto a quella di altri paesi Europei e Internazionali, queste le sue parole durante il Question Time alla Camera.