Nuovo governo, nuovi bonus per i cittadini: l’ultima idea, ovvero quella che prevede le spese del matrimonio pagate, però sta facendo scoppiare critiche e polemiche in tutta la penisola.
La nuova proposta di legge da parte della Lega è immersa tra un mucchio di polemiche e contestazioni: l’idea era quella di premiare con un bonus di 20mila euro le coppie under 35 che nel 2023 avrebbero deciso di sposarsi. E dov’è il problema vi chiederete? Il bonus sarebbe richiedibile unicamente qualora il matrimonio venisse celebrato in chiesa.
L’idea del Carroccio era derivata dalle proposte di Erik Pretto, Simone Billi, Domenico Furgiuele, Ingrid Bisa ed Alberto Gusmeroli. È dovuta finire subito nel cestino a causa delle innumerevoli polemiche derivate. I cittadini infatti si lamentano del fatto che l’Italia è un paese laico ed in quanto tale dovrebbe salvaguardare i diritti anche dei non credenti.
“Spese del matrimonio pagate”: il nuovo bonus fa scoppiare il caos
Il pensiero originario della Lega era quello di invertire la tendenza che vede un drastico calo dei matrimoni in chiesa. I dati registrati tra il 2019 ed il 2020 infatti presentano un chiaro -67,9% dei riti religiosi contro un 28,9% dei matrimoni celebrati in comune.
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Ma come funzionerebbe questo bonus matrimonio 2023? Avrebbe l’intenzione di agevolare le giovani coppie desiderose di sposarsi a patto che il rito avvenga in chiesa. Ciò apre un altro dibattito riguardo le unioni civili tra omosessuali, i quali non potrebbero beneficiare del maxi-sconto. Le spese detraibili alla celebrazione rituale ammonterebbero per un massimo di 20mila euro e sarebbero ripartite in 5 quote annuali di pari importo.
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La cifra appena citata però sarebbe correlata ad una spesa per il matrimonio di 100mila euro: infatti si andrebbe a scalare il 20% rispetto alle quote versate. Per quanto riguarda invece i requisiti minimi per richiedere tale bonus, si dovrebbero rispettare le seguenti condizioni:
- essere un coppia under 35
- essere cittadini italiani da almeno 10 anni
- le spese del matrimonio devono essere sostenute necessariamente in Italia
- non avere un Isee superiore a 23mila euro e dunque 11.500mila euro a persona