L’accusa è pesantissima: Chiara Azzena, presidentessa della Onlus Team For Children, avrebbe preso soldi dalle donazioni stanziate per bimbi malati di cancro per le proprie spese personali.
Le indagini sono in corso ma se si dovessero concretizzare in maniera positiva, sarebbe uno scandalo a dir poco spaventoso: Chiara Azzena, presidentessa della Onlus Team for Children è finita nel registro degli indagati per aver preso soldi provenienti da fondi stanziati per bambini malati di cancro ed averli usati per personali bisogni.
Il denaro in questione è quello versato presso il reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’ospedale di Padova. Stando a ciò che riporta il pubblico ministero Sergio Dini, la donna avrebbe utilizzato i fondi per viaggi in Sardegna, riparazioni della propria macchina e per regali ai familiari.
Soldi presi dai fondi per bimbi malati di cancro: ecco chi è stato
Tutto è iniziato quando nella Procura di Padova è arrivato un esposto designante il problema in questione. La Finanza da subito quindi ha portato avanti le indagini per comprendere a fondo ciò che stava realmente succedendo. Oltre alle spese personali citate in precedenza, ci sarebbero sul suo conto anche acquisti di generi alimentari riportati come donazioni presso la Onlus. A riportare la questione è il Mattino.
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I finanzieri, tuttavia, avrebbero accertato che la condizione finanziaria delle famiglie che hanno ricevuto le donazioni sarebbe tutt’altro che precaria ma anzi, le stesse apparterrebbero a circoli facoltosi. Ora Chiara Girello Azzena rischia grosso: il rinvio a giudizio è un’ipotesi tutt’altro che azzardata.
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Team for Children è una Onlus fondata nel 2009 da un’idea di Chiara Azzena, Tomas Della Torre e Jgor Barbazza. Lo scopo dell’associazione è quella di star vicino economicamente e moralmente alle famiglie di bambini malati di cancro, di acquistare materiali ludici e didattici per i soggetti soggiornanti nell’Oncoematologia Pediatrica dell’ospedale di Padova e di sostenere i contratti di lavoro di medici oncologici. Il sito dell’associazione è tutt’ora aperto ma le autorità consigliano di non donare momentaneamente.