Un uomo è stato sequestrato e torturato dal proprietario della casa in cui viveva perché non aveva pagato l’affitto.
I fatti sono avvenuti a Roma. Il malmenato un uomo di 38 anni che è finito in ospedale. Gli aggressori una banda di cinque uomini, tutti con precedenti.
L’inquilino, reo di non aver pagato l’affitto di 2000 euro al padrone dell’immobile – un’abitazione situata a Castel Gandolfo – è stato raggiunto in casa da tre persone, tra cui il proprietario di casa. Una volta all’interno i tre lo avrebbero violentemente malmenato. Successivamente i tre lo avrebbero caricato su un’autovettura per portarlo in una villetta isolata, dove li attendevano gli altri due complici. A quel punto, stando al racconto della vittima, la banda dei cinque – tutte persone con precedenti penali – gli avrebbero preso il cellulare e 400 euro in contanti che teneva nel portafoglio. Dopodiché lo avrebbero sottoposto ad un violento pestaggio colpendolo con calci, pugni ed un bastone metallico. Adiruttura lo avrebbero colpito ad una gamba con un machete. Al termine delle percosse, il gruppo avrebbe costretto la vittima a passare la notte a dormire sul pavimento per poi chiedere il giorno dopo, ad un conoscente del 38enne, la somma di 5.000 euro, da consegnare al proprietario di casa e ai suoi complici: più del doppio dell’affitto dovuto, pertanto. Se la banda non avesse ottenuto quanto richiesto il 38enne avrebbe subito ancora la recisione di un orecchio e delle dita delle mani nonché violenze sessuali.
Fortunatamente il 38enne, la mattina seguente alle torture, La vittima, è riuscito a fuggire tramite uno stratagemma: ha detto ai suoi aggressori di dover andare in bagno da lì è scappato. In stato di choc, con il volto gravemente tumefatto e con ferite diffuse per tutto il corpo, è riuscito a chiedere aiuto alla portineria di un comprensorio nella frazione «Laghetto» di Castel Gandolfo. L’uomo soccorso dai Carabinieri e da personale del 118 è arrivato in ospedale dove, per le lesioni riportate, è stato ricoverato in prognosi riservata per traumi multipli alla faccia, una lesione della gamba sinistra, la perforatura di un timpano, la rottura del setto nasale e lesioni interne polmonari. I militari hanno individuato l’abitazione dove si sono consumate le violenze e vi hanno trovato anche il machete ancora sporco di sangue. Qualche ora dopo sono stati rintracciati i cinque aggressori che sono stati sottoposti a fermo. La Procura della Repubblica di Velletri ha richiesto ed ottenuto la convalida del fermo dal GIP dell’omonimo Tribunale che nei confronti dei 5 indagati ha disposto la misura cautelare in carcere.