La giornalista palestinese Rula Jebreal non si ferma e prosegue con attacchi feroci rivolti a Giorgia Meloni, uscita trionfante dalle ultime elezioni.
Il volto noto del giornalismo palestinese, Rula Jebreal, continua con i suoi attacchi spietati contro la leader di Fratelli d’Italia. Eppure Rula Jebreal si è sempre dichiarata femminista, pronta a combattere per i diritti delle donne.
In uno degli ultimi post su Twitter, Rula Jebreal paragona il partito di Giorgia Meloni alla Mafia, definendolo un “clan” pronto a sbarazzarsi di tutti gli oppositori. E nella lista degli oppositori che Meloni vorrebbe eliminare, la giornalista palestinese annovera lo scrittore Roberto Saviano, la giornalista Selvaggia Lucarelli e persino il regista Gabriele Muccino. Stando al post di Rula Jebreal alcuni di essi – Saviano in primis – vivrebbero sotto scorta proprio a causa di Meloni.
Nel post di Jebreal si legge: “Ai media internazionali che stanno guardando la minaccia della Meloni per la Democrazia, il suo clan prende di mira i critici. Queste sono le voci più importanti da seguire, alcune delle quali vivono sotto la protezione della Polizia“. E poi la sfilza di nomi di personaggi che si sono sempre schierati a Sinistra. La giornalista, tuttavia, se non altro in virtù del suo stesso lavoro dovrebbe sapere che Roberto Saviano vive sotto scorta da anni, ben prima che Giorgia Meloni vincesse le elezioni. È vero che all’indomani della vittoria di Meloni, lo scrittore ha sostenuto che gli elettori di Fratelli d’Italia lo invitavano a lasciare il paese ma questo non c’entra assolutamente nulla con il suo vivere sotto scorta. Anche durante il Governo di Mario Draghi, Saviano viveva sotto scorta. Ma forse Rula Jebreal non se ne era accorta. Qualcuno, sotto al post, glielo ha fatto notare scrivendo: “Giusto per rassicurarvi: in Italia non c’è minaccia alla democrazia e il partito di Giorgia Meloni non prende di mira nessuna critica. I ragazzi sopra elencati appaiono regolarmente in tv dove possono dire quello che vogliono, come al solito“.
L’errore è stato talmente clamoroso – confondere un partito con un clan – che nessun esponente di Centrosinistra ha avuto l’ardire di schierarsi con la giornalista palestinese. Come nessuno l’ha difesa quando giorni fa ha di nuovo attaccato Giorgia Meloni tirando in ballo l’arresto del padre avvenuto in Spagna 27 anni fa. Anzi, alcuni avversari politici di Fratelli d’Italia – come Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinque Stelle- hanno condannato il gesto di Jebreal definendolo meschino e fuori luogo.
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