Continuiamo il nostro viaggio di esplorazione nel mondo del coaching.
Grazie mille per tutte le email che mi inviate all’indirizzo salvatore.dimaggio@leggilo.org è sempre un piacere rispondere alle vostre domande.
Oggi si tende molto a parlare di mental coach e di life coach ed effettivamente tanti si chiedono quali differenze ci sono tra queste due figure.
Innanzitutto mi sembra utile partire da quello che c’è in comune tra queste due figure. Sicuramente al centro di entrambe queste due professioni c’è il cliente con le sue esigenze ma anche con le sue difficoltà.
Ma più ancora possiamo dire che al centro di queste due figure ci sono proprio le potenzialità inespresse del cliente. Infatti quando il cliente arriva dal coach ha sicuramente dei limiti che vuole superare oppure ancora ha avuto un cambiamento repentino nella sua vita che non riesce a gestire. In sostanza quando qualcuno va dal coach, ha bisogno di un sostegno in un momento delicato della sua vita. Ma molto spesso si va dal mental coach e dal life coach anche perché si è convinti di avere dei limiti che si vogliono superare.
Tu sicuramente hai degli schemi mentali che ti aiutano ad essere capace e vincente nella vita. Però purtroppo nella tua mente puoi avere anche degli schemi mentali che ti stanno limitando. Questo è assolutamente normale e non c’è nulla di anomalo. Tuttavia per fare emergere le tue vere potenzialità è molto importante affidarsi a qualcuno che sappia come mettere in campo tutti quei processi necessari a farti esprimere il tuo pieno potenziale. Diciamo che se il mental coach è più focalizzato su tutte le questioni che attengono alla sfera emotiva e cognitiva del suo cliente il life coach va ad impattare in modo più sistematico con l’organizzazione della vita del cliente. Quindi il mental coach si concentrerà maggiormente su tutto ciò che riguarda il mondo interiore del cliente e i suoi processi emotivi e cognitivi. Invece il life coach si concentrerà maggiormente sull’organizzazione della vita del cliente e sui traguardi che intende raggiungere ma anche sui rapporti che in questo momento sta intrattenendo.
Ad ogni modo è fondamentale rendersi conto come questi due ambiti di attività molto spesso abbiano forti punti di contatto. Infatti il mental coach va molto spesso ad influenzare l’organizzazione della vita del cliente così come il life coach ovviamente investirà tante energie e tante risorse proprio per allenare la mente del cliente a superare dei limiti e a mettere in campo nuove potenzialità. Quindi se si tratta di due figure in un certo senso complementari è anche vero che agire in un modo più sistemico e più arioso, anche andando oltre le distinzioni e i paletti può essere molto utile per riuscire a fare emergere tutte le potenzialità del cliente e per riuscire ad aiutarlo magari in un momento non semplice della vita. Se vuoi entrare in contatto con me scrivimi subito all’indirizzo salvatore.dimaggio@leggilo.org
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