Sono in arrivo numerose novità per quanto riguarda le pensioni di invalidità. Presto cambierà tutto, anche per la 104
L’arrivo dell’anno nuovo porterà interessanti novità sul fronte delle pensioni. Con il nuovo governo, infatti, verranno prese decisioni importanti che cambieranno molte cose.
Tra le riforme più urgenti c’è ovviamente quella delle pensioni. Sono in arrivo, infatti, numerose novità per quanto riguarda le pensioni di invalidità. Presto potrebbe cambiare tutto anche per la 104.
Quello della burocrazia è sempre stato un problema particolarmente diffuso nel nostro Paese. Si tratta di un tema che mette al centro la difficoltà che hanno i cittadini quando devono fare delle richieste, presentare istanze o domande che hanno a che fare con la Pubblica amministrazione. Tra questi vi è l’esempio di richieste e iter burocratici infiniti che hanno a che fare con l’ottenimento della legge 104.
È infatti necessario come prima cosa recarsi dal proprio medico curante, che fornirà il modello SS3, a sua volta lo presenterà in maniera telematica, con apposita ricevuta di presentazione. In seguito, il disabile avrà 60 giorni di tempo per recarsi al Patronato e presentare la domanda.
Si tratta di una procedura particolarmente lunga e impegnativa, che fa perdere molto tempo al cittadino interessato. Dunque, in molti stanno pensando ad una semplificazione burocratica per le Pensioni di invalidità e per chi vuole ottenere la 104. Inoltre, esistono alcune direttive emesse dall’Unione Europea che indicano il passaggio ad una pluralità di soggetti che avranno la possibilità di beneficiare di permessi per uno stesso invalido.
Intanto la Corte costituzionale, a seguito di una sua pronuncia, ha esteso coloro che possono essere considerati i potenziali beneficiari dell’incremento. Le prestazioni, infatti, aumenteranno il loro importo grazie alla imminente perequazione, necessaria a causa dell’inflazione.
Dunque, gli importi relative alle prestazioni assistenziali sono:
Inoltre, è importante ricordare che gli importi fanno riferimento al 2022 e potrebbero addirittura essere riviste a seguito dell’indicizzazione probabile all’8%
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