All’indomani della vittoria del Centrodestra trainato da Giorgia Meloni, lo scrittore Roberto Saviano è tornato a parlare di fascismo.
Nelle settimane antecedenti alle elezioni diversi volti noti si erano scatenati contro Giorgia Meloni. Ora che Fratelli d’Italia ha trionfato con il 26% delle preferenze, le polemiche stanno esplodendo come fuochi d’artificio.
Qualcuno, subito dopo la vittoria di Giorgia Meloni, ha provocatoriamente insinuato che le richieste per il rinnovo del passaporto per espatriare impenneranno. Tuttavia la maggioranza degli italiani ha scelto Giorgia Meloni perché si sente rappresentato dalle sue idee, dai suoi valori e, soprattutto, dal suo programma elettorale. Durante i mesi estivi lo scrittore partenopeo Roberto Saviano aveva asserito che, in caso di vittoria del Centrodestra, sarebbe andato a vivere all’estero. In realtà l’autore di Gomorra ha smentito di aver fatto tale affermazione ma la voce ha continuato a circolare sui social e ora, all’indomani del trionfo di Fratelli d’Italia, qualcuno – sarcasticamente – si chiede se Saviano si sia già trasferito. “E’ già partito Saviano?” – chiede qualcuno- mentre altri , sempre in chiave pungente, gli augurano buona fortuna: “Può andare altrove per una vita migliore“. Qualcuno gli concede una possibilità: “Resti, se vuole, ma rispetti il pensiero altrui”.
Saviano non ha tardato a replicare. Ma invece di rispondere a ironia con altrettanta ironia, ha preferito rispolverare il caro vecchio tema del fascismo. Infatti sul suo profilo Twitter si legge: “Leggo #Saviano in tendenza perché gli elettori della Meloni mi ‘invitano’ a lasciare il Paese. Questi sono avvertimenti. Questa è l’Italia che ci aspetta. Stanno già stilando una prima lista nera di amici della patria, alla faccia di chi diceva che il Fascismo è un’altra cosa“.
Al che’ qualche utente social che lo segue gli ha fatto notare che non si tratta di minacce. Men che meno c’entra il fascismo: un personaggio pubblico può stare simpatico o antipatico a prescindere dal colore politico. Si tratta di semplici battute. Pungenti, sarcastiche e sicuramente sgradevoli per chi le subisce ma restano solo battute. Non minacce. Chi ha fatto della scrittura la sua professione la differenza la conosce. Del resto Saviano non è il primo ad accanirsi contro Giorgia Meloni. A poche ore dai risultati elettorali il cantante Renato Zero ha definito “merda” coloro che l’hanno votata