Dopo anni passati in Parlamento – molti dei quali alla Farnesina – Luigi Di Maio è fuori. A suo dire gli italiani non lo hanno capito.
Impegno Civico non entra in Parlamento: la lista dell’ex Cinque Stelle Luigi Di Maio è rimasta tagliata fuori. A detta dell’ex Ministro degli Esteri la portata del suo progetto era troppo innovativa per essere capita.
Non accampa scuse e non cerca di far passare per vittoria una lampante Caporetto. A poche ore dalla sconfitta, Luigi Di Maio ha affidato a Facebook il suo sfogo: “Non ci sono se, ma o scuse da accampare. Abbiamo perso. Gli italiani non hanno considerato abbastanza maturo e valido il nostro progetto politico. Negli ultimi mesi abbiamo deciso di metterci in gioco, di proporre agli italiani un progetto politico nuovo, da far conoscere in pochissimo tempo. Il risultato non è stato quello che ci aspettavamo“. In effetti il salto dal Movimento Cinque Stelle a Impegno Civico è stato troppo repentino. Il programma dell’ex Ministro degli Esteri ricalcava, tuttavia, troppo da vicino quello già portato avanti da Giuseppe Conte che con il 15% delle preferenze si è attestato terzo partito in Italia, dopo Fratelli d”Italia di Giorgia Meloni e il Partito Democratico di Enrico Letta.
Con un discorso degno del principe del Foro, Luigi Di Maio ha ringraziato tutti coloro che in questi lunghi anni lo hanno sempre sostenuto portandolo ad essere da emerito sconosciuto a inquilino della Farnesina e leader di quello che nel 2018 era il primo partito in Italia. Ma in quattro anni le sorti si sono ribaltate: per tutti. I cambi di programma, le alleanze non gradite: gli elettori da quel Movimento che nel 2018 avevano premiato con il 32% delle preferenze si sarebbero aspettati ben altro. Di sicuro non si sarebbero aspettati l’alleanza con “il partito di Bibbiano“, come lo stesso Di Maio appellava il PD prima di formare insieme un Governo. Non si sarebbero aspettati che da critico nei confronti di Matteo Renzi, Luigi Di Maio sarebbe diventato il Ministro che ha più usato i voli di Stato nel biennio 2020-2022. Di Maio in due anni ha usato 33 volte i voli di Stato: dieci volte tanto il suo predecessore. Il Luigi Di Maio che nelle scorse ore è stato in visita a Napoli è molto, ma molto diverso da quello che viaggiava in class economy per andare in Cina. Ma l’ex grillino non demorde ed è sicuro che anche questa volta si rialzerà. Nel suo lungo commento su Facebook ha proseguito: “Nella vita ci sono vittorie e sconfitte. Si cade, ma si impara anche a rialzarsi. E succederà anche stavolta. Faccio i miei complimenti a Giorgia Meloni e Giuseppe Conte, i due vincitori di queste elezioni. E poi voglio dare un grande abbraccio agli italiani, per il bene che mi hanno dimostrato in questi anni e per quello che li aspetta nei prossimi mesi: siamo una grande democrazia, una grande Nazione, e anche se abbiamo nubi all’orizzonte, insieme ce la faremo” – ha concluso.