Vittoria dei vip a Sabaudia. Il Tar ha stabilito che hanno diritto a privatizzare la spiaggia bloccando l’accesso.
Il caso è esploso quando la famiglia del giornalista Clemente Mimun – direttore del Tg5 – aveva bloccato l’accesso alla spiaggia antistante la proprietà. Il Comune di Sabaudia aveva disposto l’apertura dell’accesso al mare ma ora il Tar di Latina ha disposto la sospensione dell’ordinanza. Dunque il varco potrà essere di nuovo chiuso, in attesa dell’udienza fissata dai giudici per il 19 ottobre.
Il caso dei varchi nelle ville dei “vip” a Sabaudia aveva scaldato la polemica estiva dopo la decisione del neosindaco Alberto Mosca – eletto con Forza Italia e sostenuto da Carlo Calenda – di firmare una serie di ordinanze per garantire il libero accesso a tutti i cittadini. Un caso spinoso che è finito ancora una volta all’attenzione dei giudici. Per adesso il Tar ha assegnato un punto a favore di Mimun, assistito dall’avvocato Luca Amedeo Melegari. Nelle scorse settimane il giornalista aveva spiegato di aver comprato la proprietà con una servitù di passaggio, quel cancello fu imposto per garantire ai proprietari delle ville sul lago di arrivare al mare. Inoltre, non senza un certo sarcasmo, aveva commentato: “Mi hanno fatto sembrare uno che piazza lucchetti per impedire agli altri di fare il bagno o prendere il sole. Niente di più falso. Allora parliamo di come Sabaudia, gioiello dell’architettura razionalistica, è tenuta da far schifo. Fanno bene a non promuoverla visto lo stato di abbandono”.
Ma la questione non è certamente nuova. La storia dei varchi esplose per la prima volta nel 2001 quando l’allora procuratore della Repubblica Antonio Gagliardi nominò 42 periti per passarle al setaccio alla ricerca di abusi edilizi. Da allora si discute sulla legittimità o meno delle chiusure di tratti di spiagge che, da pubbliche, all’improvviso -grazie ad un cancello – – diventano ad uso privato di chi ha lì la casa o la villa. Quest’anno il caso è riemerso a luglio proprio a Sabaudia, quando il neo sindaco Mosca, generale dell’Arma dei Carabinieri da poco andato in pensione, ordinò la riapertura di otto servitù di passaggio, individuate sulla base di quel verbale di 63 anni fa redatto dalla Commissione incaricata della delimitazione tra proprietà privata e il pubblico Demanio marittimo.