Spaghetti del saponaro amati da De Filippo: facilissimi da fare e veramente buoni da mangiare, assolutamente da provare.
Ci sono volti del mondo dell’arte che verranno ricordati per sempre e, tra questi, c’è anche sicuramente Eduardo De Filippo; conosciuto come drammaturgo, poeta, attore, regista e sceneggiatore, l’artista napoletano ha dato tantissimo al mondo dell’arte.
C’è forse però una curiosità che non sapevi su di lui: amava molto gli spaghetti del saponaro. Sai come preparare questa gustosissima ricetta, tra l’altro molto facile da fare? Ecco le indicazioni.
Spaghetti del saponaro amati da De Filippo, facilissimi da fare e buonissimi: ecco i passaggi
Come riporta il sito pianetadonne.blog, la ricetta di questi spaghetti è davvero molto facile da preparare; in quattro si potranno gustare degli spaghetti con capperi, olive nere, timo limonato e taralli alle mandorle.
Oltre a 400 g di spaghetti, per la preparazione gli ingredienti necessari sono 35 gr di polvere di capperi, 150 g di olio extravergine d’oliva, 120 g di olive nere di Gaeta, 1 tarallo napoletano con pepe e mandorle e 1 spicchio d’aglio.
A questo punto, si può procedere con la preparazione; iniziamo togliendo il nocciolo dalle olive e tagliandole in due, mentre facciamo bollire la pentola con l’acqua per cuocere gli spaghetti.
Una volta arrivata ad ebollizione, possiamo inserire gli spaghetti e tenerli fino a scolarli poi al dente; in parallelo, prepariamo una padella con olio dove realizzare il soffritto.
Fatto friggere l’olio, aggiungiamo le olive per qualche minuto; arrivata alla cottura al dente, possiamo scolare la pasta e farla soffriggere (con un po’ di acqua di cottura) nella padella, mescolando per bene. Continuando a mescolare per qualche minuto, possiamo poi aggiungere anche la polvere di capperi.
Tolta la pasta dalla padella e servita su un piatto, possiamo infine aggiungere tarallo sbriciolato e il timo limonato tritato, a seconda del nostro gusto; con quest’ultimo passaggio siamo finalmente pronti per gustare il nostro piatto a tavola, condividendolo magari con le persone a noi più care.