Andiamo a vedere in cosa consiste il lavoro di Sabrina Messeri, condannata per aver ucciso insieme a sua madre, Cosima Serrano, Sarah Scazzi.
Era il 2010 quando Sarah Scazzi scomparve. Il paese di Avetrana rimase con il fiato sospeso sperando nel suo ritrovamento.
Anche Chi L’Ha Visto – programma storico di Rai Tre – si occupò del caso. La quindicenne doveva raggiungere la casa di sua cugina, Sabrina Messeri, ma che in realtà non raggiunse mai.
Pochi giorni dopo, fu ritrovato il suo cadavere, in un pozzo di proprietà dello zio, Michele Misseri, che in un primo momento confessò di averla uccisa lui.
Ma solo poco tempo dopo, invece ritrattò. E soltanto a quel punto, gli inquirenti hanno iniziato ad esaminare la vita della cugina e della zia, Cosima Serrano – sorella della madre di Sarah.
Delitto Avetrana: cosa fa in carcere Sabrina Misseri?
Alla fine, furono accusate di questo terribile delitto le due donne: infatti, la cugina era gelosa delle attenzioni che la 15enne riceveva da Ivano Russo, di cui Sabrina era innamorata e con la madre voleva darle “la lezione che merita”, ma fu “una lezione evidentemente assassina”.
E solo successivamente, fu coinvolto anche Michele al quale hanno l’ordine di “disfarsi del corpo” secondo quanto ha raccontato il Procuratore Generale.
Sabrina Misseri e Cosima Serrano finiscono in carcere: nel 2017 la prima sezione penale della Cassazione conferma la sentenza di primo e secondo grado (ergastolo) per le due donne, che oggi scontano la pena nel carcere di Taranto.
Circa un anno fa, Il Corriere della Sera – e ripreso anche da worlnotix.net- rendeva noto quale lavoro svolgevano le due donne in carcere.
La Misseri, mentre sta scontando la sua pena, lavora come sarta e nel frattempo svolge anche delle attività di volontariato per la sartoria istituita nella sezione femminile.
Insieme, hanno preso parte anche al progetto “L’altra città”, dove hanno parlato e spiegato la loro esperienza, oltre a dire anche quello che hanno vissuto e come si vedono nel futuro.
E durante l’emergenza sanitaria che ha coinvolto tutto il Mondo, Sabrina Misseri, insieme alla madre – con la quale condivide anche la cella in carcere – ha lavorato nella sartoria del penitenziario cucendo e confezionando mascherine.