Energia, arriva il lockdown tra pochissimo? Prepariamoci, la soluzione a livello internazionale sembra pronta a peggiorare.
Se fino a qualche anno fa sembrava impensabile un lockdown causato dal diffondersi di un virus, nessuno si sarebbe aspettato che dopo una durissima pandemia ci sarebbero stati problemi anche con l’energia.
La tragica guerra scoppiata in Ucraina ha avuto ripercussioni anche sull’economia, con l’Occidente in difficoltà con l’energia; dobbiamo davvero prepararci al lockdown energetico a causa di questa funesta crisi?
Come riporta il sito quifinanza.it, vista la situazione Confcommercio avrebbe lanciato l’allarme sul prezzo delle bollette per l’energia, che nel mese di ottobre sarebbero destinate ad aumentare, addirittura raddoppiando.
Oltre che sulle famiglie, questi aumenti peserebbero anche sulle aziende, che potrebbero essere davvero a rischio chiusura, stando anche alle stime confermate dall’Arera.
Che fare quindi? A quanto riportato, vari paesi dell’Ue si starebbero preparando ad una sorta di “lockdown” energetico, col razionamento del gas e una serie di iniziative per risparmiare energia elettrica, come lo spegnimento delle vetrine degli esercizi commerciali e la riduzione dell’illuinazione urbana stradale.
Potrebbe esserci anche una riduzione delle temperature nelle case e uno spostamento in avanti dell’accensione dei riscaldamenti condominiali, nonché limitazioni giornaliere di qualche ora sull’accensione dell’acqua calda.
Intanto, anche in attesa di capire da chi sarà formato il nuovo governo, in Italia il governo Draghi starebbe studiando la possibilità di ulteriori interventi a sostegno dei cittadini e delle imprese per contenere il caro bollette per arginare il caro-bollette.
La situazione appare piuttosto complessa, specie appunto con un governo che verrà scalzato nel giro di circa un mese; per questo, non si vorrebbe intervenire con nuovi provvedimenti, ma la situazione è in continua evoluzione e i nuovi rialzi potrebbero costringere a manovre di emergenza inevitabili in una situazione di crisi come questa.
Qualora la situazione in autunno peggiorasse, si potrebbe arrivare all’estrema soluzione limite del razionamento, al momento esclusa; inoltre, sempre in caso di terzo livello di emergenza, ci potrebbero essere le chiusure anticipate di uffici e negozi. Tutto è ancora da decidere e studiare, sperando ci sia invece un miglioramento.
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