Ultimamente la scalata dei prezzi continua senza sosta e nel mese di agosto ci sarà un aumento del +1,7%. Questo quanto riportato dai dati. Cerchiamo di capire cosa succede nello specifico in termini d’inflazione.
Anche i costi degli alimenti sono cresciuti del 14,9% negli ultimi 12 mesi. Se facciamo una statistica dei prodotti possiamo elaborare delle percentuali inquietanti come l’olio di semi (+40,9%), pasta di semola (+30%), riso (+19,4%), olio di oliva (+33,1%), burro (+25%) e farina di grano tenero (+25,4%).
Ad esempio nel mese di agosto costerà di più comprare alcuni beni alimentari molto semplici come il latte a lunga conservazione, così come prodotti com la mozzarella, la passata di pomodoro, il tonno all’olio di oliva, i legumi in scatola, l’olio di semi e ancora la pasta di semola e il riso. Cerchiamo di capire come si sta manifestando questa situazione che non è del tutto rassicurante.
Cosa sta succedendo
Facendo un’attenta analisi i prodotti che hanno subito i rialzi maggiori sono i seguenti: l’olio di semi, lo yogurt, i legumi in scatola e il prosciutto crudo. Invece si nota un calo dei prezzi in alcuni prodotti dato che hanno registrato un abbassamento delle carni specifiche, come la carne fresca di pollo. Sembra che l olio di semi sia quel prodotto maggiormente colpito dall’aumento dei prezzi dovuto dal conflitto russo-ucraino.
Infatti secondo l’ISTAT, l’Istituto di Statistica, i prezzi sono record con livelli mai raggiunti dal 1986. Dobbiamo mettere in risalto un rallentamento del costo dei beni energetici, crescono i prezzi dei Beni alimentari lavorati e dei servizi che sono legati ai trasporti. Il dato preoccupante è che la spesa alimentare degli italiani costerà a fine anno 8 miliardi in più
Questo vertiginoso aumento dei prezzi spingere i prezzi deriva dall’aumento per il mais e i foraggi che servono all’alimentazione degli animali e anche per il latte nelle stalle, per il frumento duro per la pasta. Come se non bastasse questo aumento delle temperature ha prodotto della frutta ustionata dalle alte temperature. Addirittura cozze e vongole che sono state uccise dalla mancanza di quel ricambio idrico nel Po che come sappiamo è uno dei fiumi che maggiormente sta soffrendo questa enorme siccità.