La storia straziante di un padre a cui per anni è stato impedito di vedere la figlia. Ora che potrebbe farlo, è troppo tardi.
Sono tante, purtroppo, le storie come quella di Orazio Olivari, commercialista bresciano che, per anni, non ha potuto vedere la figlia Gloria. La bambina era stata portata all’estero dalla madre.
Undici anni fa, Orazio, rientrando a casa – un appartamento in un palazzo signorile nel centro storico di Brescia – non riuscì più ad aprire la porta di casa. La sua ex, senza dirgli nulla aveva fatto cambiare le serrature. E fu in quel modo che l’uomo dovette prendere atto che la relazione con la madre di sua figlia – che ai tempi aveva appena 5 anni – era finita. Ma la vera tragedia non fu quella perché anche alla fine di una storia si può certo sopravvivere. Il dramma per Orazio iniziò quando la sua ex compagna decise di partire per Montecarlo portando con sé la piccola. La donna si rivolse alla giustizia monegasca, chiedendo l’affidamento esclusivo della figlia. In parallelo Orazio si mosse attraverso i tribunali italiani, che gli diedero ragione in ogni grado di giudizio: Gloria doveva fare ritorno in Italia e la ex compagna fu condannata a 14 mesi di detenzione senza condizionale per sottrazione di minore.
Ma le cose non furono così semplici. Gloria in Italia non è mai tornata e il padre, nel corso di questi lunghi undici anni, ha potuto vederla solo in presenza degli assistenti sociali in una struttura protetta. L’uomo non si arrende e, tramite i suoi legali, si è rivolto anche ai più alti vertici del Principato di Monaco i quali hanno confermato un timore del commercialista bresciano: la sua ex era protetta giuridicamente ed economicamente da una setta e i giudici di Monaco non volevano avere grane con quel tipo di persone. Passano gli anni, Orazio invecchia e si ammala di Parkinson, con una progressione molto repentina. Gloria diventa un’adolescente inquieta e, addirittura, tenta il suicidio. I legali di Orazio – intervistati da Fanpage – hanno spiegato: “Abbiamo saputo che ha tentato di tagliarsi le vene dei polsi ed è per questo stata ricoverata in ospedale. In precedenza aveva anche provato a buttarsi dal secondo piano, ma di tutto questo la madre aveva tenuto Orazio all’oscuro”.
Unica nota positiva: la giustizia fa il suo corso e le due giurisdizioni – italiana e monegasca – trovano un accordo per l’affidamento congiunto: Gloria resta a vivere a Montecarlo, ma può fare visita al padre durante le vacanze. Tuttavia ormai lui è troppo malato per potersi prendere cura della figlia, riesce a stento a muoversi. E, d’altro canto, la ragazzina non parla nemmeno più l’Italiano. I due, ormai sono come sconosciuti. Orazio, disperato, è riuscito a commentare solo: “Mi fa stare male tutto questo come papà mi viene da piangere e so che potrei morire da un giorno all’altro”.