Ecco una novità in arrivo a breve: un’integrazione imminente al Reddito di cittadinanza, ma avverrà solo per alcuni, non per tutti
In questi anni difficili, segnati prima dalla Pandemia e poi dalle instabilità economico-sociali legate alla situazione geopolitica mondiale, avere un supporto economico da parte dello Stato rappresenta un aiuto molto atteso da coloro che versano in condizioni di maggiore difficoltà rispetto a chi è invece più fortunato.
A fare notizia, oggi, è una novità che potrebbe far piacere a molti italiani che, in questo momento, potrebbero aver bisogno di aiuto. Ecco una novità a breve: si aspetta un’integrazione al Reddito di Cittadinanza grazie all’arrivo di un bonus economico. Tuttavia, questo non potrà avvenire per tutti: ecco per chi e di cosa si tratta.
I percettori del Reddito di Cittadinanza avranno la possibilità di ottenere un’integrazione economica nel caso decidessero di aprire (o l’abbiano già fatto) una Partita Iva durante il 2022. In questo modo il governo vuole incoraggiare coloro che percepiscono il Reddito a intraprendere nuove attività e iniziare una nuova esperienza nel mondo del lavoro.
Una possibilità, anche se in forma diversa, contemplata anche per coloro che percepiscono la NASPI. Tuttavia, questi cittadini non avranno diritto ad ottenere un’integrazione economica, ma solo a richiedere all’INPS (nel caso di apertura di una Partita Iva) la NASPI anticipata.
Per ricevere il bonus economico, i percettori del Reddito di Cittadinanza devono ritrovarsi nel periodo di ottenimento del sussidio nei primi 12 mesi. Se, quindi, nel primo anno decideranno di aprirsi una Partita Iva avranno diritto al bonus.
L’integrazione consiste in 6 mensilità del sussidio che verranno calcolate rispetto all’ultimo accredito ricevuto durante il mese in cui si è deciso di aprire Partita IVA. Tuttavia, se l’impresa avviata con Partita Iva verrà chiusa entro i primi 12 mesi, il percettore dovrà restituire il bonus e perderà il diritto al Reddito di Cittadinanza.
Per ricevere il bonus bisognerà inviare un modello entro 30 giorni dall’apertura della Partita Iva e inviarlo poi all’INPS. Sarà l’Istituto Nazionale di Previdenza sociale, poi, ad assicurarsi che il richiedente abbia tutti i requisiti necessari per ottenere il bonus e comunicare l’esito della richiesta.
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