A quanto pare, Simone Vultaggio, è accusato di un crimine che non ricorda di aver commesso: l’uomo è accusato di aver massacrato con 30 coltellate e colpi di mattarello la sua ex compagna Cristina Peroni. L’operaio riminese di 47 anni chiede ripetutamente di vedere il figlio ma alla donna uccisa non pensa: “ho un vuoto di memoria, non ricordo ciò che ho fatto“.
Il riminese garantisce di non ricordare nulla: ha pensato e ripensato, durante le notti trascorse il cella, a cosa sia accaduto, ma non riesce proprio a rievocare le immagini delle azioni per cui è accusato. Non ricorda il momento in cui ha afferrato il mattarello, non ricorda di aver preso, poi, il coltello da cucina e di aver ucciso la ex compagna appassionatamente. Ma si possono avere dimenticanze su proprie terribili azioni? Durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip del tribunale di Rimini, Vultaggi ha giustificato l’incoscienza dicendo di aver preso dei farmaci per l’insonnia.
Non possiamo sapere se l’uomo dice la verità, quello che è certo è che è sabato mattina scorso si è compiuto un terribile omicidio. La donna uccisa si chiama Cristina Peroni, 33 anni, originaria di Roma e mamma di un bimbo di 6 mesi. Il suo corpo è stato massacrato da 30 coltellate, fra cui una alla giugulare, insieme a una innumerevoli colpi al cranio con il mattarello. Il killer, difeso dall’avvocato Alessandro Buzzoni, avrebbe dichiarato di aver avuto un’amnesia solo per le fasi del cruente omicidio, ma ha bene presente i motivi della lite e riguardano tutti la gestione del figlio. Secondo le recenti ricostruzioni, il neonato piangeva, il padre lo avrebbe voluto prendere in braccia ma la mamma si sarebbe opposta. Dopodiché l’uomo non riuscirebbe a raccontare nient’altro. Vultaggio è stato arrestato dalla squadra mobile della questura di Rimini coordinata nelle indagini con accusa di omicidio volontario aggravato.L’uomo, dal carcere, chiede spesso del figlio. Al momento, il bimbo, è stato affidato a una casa protetta.