Nell’agenda politica del consigliere bolognese Dem Mattia Santori ci sono delle priorità: le condoglianze per le defunte oche di un collega e la coltivazione di cannabis che, a suo dire, porterebbe grandi benefici allo Stato.
La politica non può occuparsi di tutto contemporaneamente, come è ovvio che sia ci sono delle priorità e in questa fase post pandemica ognuno avanza le sue. Se per il deputato del PD Matteo Orfini la priorità è dare la cittadinanza agli stranieri, per un altro Dem – il consigliere comunale di Bologna Mattia Santori, la priorità in questo momento, è tornare a parlare di cannabis legale.
Hanno lasciato tutti perplessi le sue dichiarazioni circa il suo uso e – soprattutto – circa le sue coltivazioni di marijuana. Persino il sindaco di Bologna, il Dem Lepore, ha invitato Santori a fare un passo indietro e rientrare entro i limiti della legalità. Quello del leader delle Sardine è stato un gesto provocatorio che punta a porre seriamente un tema: la regolamentazione della cannabis in Italia. Lega e Fratelli d’Italia hanno già annunciato che presenteranno due esporti in Procura. Mattia Santori, dal canto suo, ora lancia un appello: “denunciatemi”. Intervistato da Fanpage ha dichiarato: “L’ho chiesto espressamente perché nel momento in cui si denuncia Mattia Santori per un gesto di questo tipo si stanno denunciando centomila autocoltivatori che sono consumatori responsabili. Che tolgono soldi alle mafie, al narcotraffico, alla criminalità organizzata. Per cui la politica deve esprimersi su questo”.
Il giovane si dice pronto a rischiare tutte le conseguenze del caso anche in termini professionali. Ma potrebbe non fermarsi lì: a rischio c’è anche la sua posizione di consigliere comunale del capoluogo emiliano. Su questo Santori non ha risparmiato critiche neppure al suo partito: “L’indecisione porta all’infelicità: il Partito Democratico vuole essere un partito felice e rappresentativo? O vuole essere un partito perennemente sotto stress perché non sa mai che posizione prendere? ” Infine per quanto riguarda il confronto/scontro tenutosi tra il numero uno delle Sardine e il sindaco Lepore, Santori conclude: “La disobbedienza civile non si sposa sempre con i ruoli amministrativi, io credo che però si sposi molto con un certo modo di fare politica”.
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