Continuano a salire i dispersi eella Marmolada. La vittime sono 6 ma sul numero di dispersi ancora non c’è certezza. Tra questi il giovane Filippo Bari, 27enne appassionato di escursioni.
Sarebbe dovuta essere una domenica divertente per tutti gli appassionati di escursioni. Invece, tutto ad un tratto, è accaduta la tragedia. Salgono a 20 per ora – i dispersi della Marmolada, in Trentino. Tra questi il 27enne di Vicenza Filippo Bari, un appassionato piuttosto esperto di escursionismo.
Il ragazzo si era appena fatto un selfie in cui sorrideva felice. La foto pubblicata sui social, come tipico dei ragazzi, era corredata dalla frase: «Guardate dove sono». Il 27enne era partito assieme ad altri cinque amici per fare questa escursione. Chi lo conosce dice che non è alle prime armi. Si tratta di un appassionato abbastanza esperto. Non poteva immaginare cosa sarebbe accaduto da lì a poco a lui e ai suoi compagni di avventura. Tra i compagni del giovane anch’essi dispersi anche tre escursionisti, appartenenti alla sezione Cai di Malo, e una guida. Nel frattempo sono state identificate tre vittime italiane in seguito al crollo di un seracco sulla Marmolada in Trentino. Una delle vittime è originaria della provincia di Vicenza, l’altra della provincia di Treviso e sono entrambi guide alpine. Si sono perse le tracce anche di un uomo di 50 anni di Alba di Canazei.
Per il momento i morti accertati sono 6, i feriti 9 e i dispersi una ventina. La procura di Trento ha aperto un’inchiesta sui fatti. Da quanto appurato i sassi e il ghiaccio si sarebbero distaccati dal ghiacciaio della Marmolada – il più imponente delle Dolomiti – ad una velocità di oltre 300 chilometri orari. Secondo gli esperti questo crollo sarebbe dovuto alle ondate di caldo estreme di questo periodo e al riscaldamento globale. Il giorno della tragedia in vetta le temperature avevano raggiunto i 10 gradi: un record per un ghiacciaio. E anche nei giorni precedenti le temperature erano state molto più alte del normale. Con temperature così anomale – ribadiscono gli esperti – nei ghiacciai possono formarsi ruscelli d’acqua che erodono il ghiacciaio stesso provocandone così il distacco. Questa potrebbe solo essere la prima di altre tragedie purtroppo: il rischio di altri crolli è elevato.
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