Dopo lo Ius Soli finito nel dimenticatoio, il Partito Democratico torna alla carica con una nuova proposta di cittadinanza:lo Ius Scholae.
Il Partito Democratico – con il deputato Matteo Orfini in testa -torna a dare battaglia affinché venga approvata la riforma sulla cittadinanza.Dopol’affossamento dello Ius Soli, i Dem propongono lo Ius Scholae: cittadinanza a tutti i minori stranieri dopo 5 anni di scuola in Italia. Proposta che sembra aver trovato un fervente sostenitore anche nel Santo Padre: Papa Francesco.
Il nemico numero uno della proposta di legge dei Dem è, ancora una volta, il Centrodestra di Matteo Salvini e Giorgia Meloni: “Noi abbiamo fatto uno sforzo per arrivare a una proposta di legge che potesse essere condivisa in questa legislatura e la Destra ha comunque fatto ostruzionismo con emendamenti come quello sulle sagre o sui cibi tipici italiani” – le parole di Ordini secondo cui la Lega assieme a Fratelli d’Italia stanno facendo comunque tutto il possibile per sabotare la discussione in Aula. Ma a detta del deputato del PD non c’è più tempo da perdere e – dopo due anni di pandemia che hanno messo in ginocchio l’economia del Paese – la riforma della cittadinanza è una priorità non procrastinabile. Il Dem -intervistato da Fanpage – ha proseguito: “Di riforma della cittadinanza si parla da quindici anni, è curioso che in tutto questo tempo per la Destra non ci sia mai stato un momento buono per discutere della legge. Sostengono delle premesse, sul fatto che la cittadinanza vada guadagnata, che secondo me sono sbagliate”.
Il deputato non crede alle minacce della Lega sulla tenuta del Governo. Il leader del Carroccio Matteo Salvini di recente è tornato ad accusare il Centrosinistra di mettere in difficoltà il Governo insistendo su cittadinanza agli immigrati e cannabis anziché occuparsi di lavoro, tasse e stipendi, considerati dal leader del Carroccio i veri temi che interessano al Paese. Ma per Matteo Orfini le iniziative popolari contano ben poco in Parlamento, infatti ha asserito senza alcuna esitazione: “Figuriamoci se il governo cade per una proposta di legge di iniziativa popolare“. E se il popolo ha fame – viene da pensare – e il pane è finito, dategli le brioches.