L’incidente, nella mattinata di sabato a Fuorigrotta. Il bimbo era con la madre nel rione Cavalleggeri, a pochi passi dal mercatino rionale.
Il conducente del veicolo, un 51enne anche lui del quartiere, si è fermato dopo l’impatto. Proseguono le indagini sulla scatola nera del suo veicolo.
Un attimo di distrazione, un ostacolo improvviso, la sterzata brusca. Ed infine la tragedia. Una ricostruzione semplice, banale quanto drammatica, che ha sconvolto irrimediabilmente la vita di due famiglie: un bimbo di 3 anni, Christian Carezza, è morto coinvolto nell‘incidente stradale in via Marco Polo a Cavalleggeri, zona Ovest di Napoli, travolto mentre era sul marciapiede con la madre. Sul posto sono intervenute le pattuglie della Polizia Locale, sezione Infortunistica Stradale, e dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Napoli. Secondo una prima ricostruzione effettuata dagli agenti della Municipale, il piccolo dopo l’impatto con l’auto sarebbe stato scaraventato contro un muro morendo sul colpo. Dopo l’investimento è stato subito lanciato l’allarme ma, nonostante i soccorsi immediati, il piccolo non ce l’ha fatta; caricato in ambulanza in condizioni disperate, era già senza vita quando è arrivato al Pronto Soccorso del vicino San Paolo. La madre, ricoverata nello stesso ospedale, ha riportato diverse fratture ma non sarebbe in pericolo di vita. L’incidente è avvenuto a pochi passi dal mercatino rionale, all’altezza del civico 23. Il conducente del veicolo, un 51enne anche lui del quartiere, si è fermato subito dopo l’impatto.
Successivamente, da quanto si apprende, l’automobilista è stato aggredito da alcuni testimoni ed è stato salvato dal linciaggio, dalla volante del commissariato Bagnoli; l’uomo è stato accompagnato all’ospedale Cardarelli per le ferite riportate e per essere sottoposto, come da prassi, ai test per verificare l’eventuale assunzione di alcolici o stupefacenti. La sua posizione resta al vaglio degli inquirenti. Per ora è accusato di omicidio stradale colposo. La ricostruzione della dinamica è affidata agli agenti della sezione Infortunistica Stradale della Polizia Locale. Elementi utili potrebbero arrivare anche dall’analisi della scatola nera installata sulla Suzuki del conducente, che registra sia gli impatti sia la velocità. Controllato anche il telefono cellulare, ma è stato appurato che l’uomo non lo stava utilizzando al momento dell’impatto. Il 51enne, ascoltato dagli investigatori, è apparso in stato di forte confusione e non è stato in grado di ricostruire quei tragici momenti. Soltanto ricordi confusi, come quello di avere forse salutato una persona poco prima o di aver distolto per un secondo lo sguardo. Dopo quell’attimo di distrazione, tornato a guardare davanti, si sarebbe trovato di fronte un’automobile che nel frattempo si era fermata e avrebbe sterzato bruscamente per evitare l’impatto; la manovra improvvisa gli avrebbe fatto perdere il controllo del veicolo, facendolo finire sul marciapiede proprio nell’istante in cui c’erano la donna e il bimbo: se l’incidente fosse avvenuto soltanto un secondo dopo, probabilmente un’automobile parcheggiata avrebbe fatto da scudo.