Leonardo muore a 21 anni in ospedale, il padre: “Mi dicano cosa è successo davvero quella notte»

Leonardo Riberti, 21enne di Ferrara è morto all’ospedale Maggiore di Bologna. L’avvocato: «Il padre è alla ricerca della verità.”

«Io so solo che sabato ho portato mio figlio in ospedale in preda a un attacco psicotico. Ora voglio sapere cosa è successo», Afferma il padre del giovane 21 enne che si è tolto la vita lo scorso 21 giugno.

Leonardo Riberti

Davide Riberti, avvocato civilista, è il papà di Leonardo, il 21enne di Ferrara, morto dopo essere scappato dal reparto di otorinolangoiatria dell’ospedale Maggiore dove era ricoverato. Stando alle prime ricostruzioni il ragazzo, che soffriva di problemi psichiatrici, si sarebbe tolto la vita gettandosi da una finestra, ma il papà non ci crede. Per questo ha presentato alla polizia una denuncia contro ignoti con l’ipotesi di omicidio colposo e abbandono di incapace, chiedendo che venga fatta piena luce sulla tragedia. La dinamica di cosa sia successo non è ancora del tutto chiara, ma fin dal primo momento suo padre, chiede giustizia per il figlio. Leonardo era infatti un paziente psichiatrico e il genitore è convinto che volesse solo scappare. Tutto ciò che si è ricostruito finora, sarebbe cominciato qualche giorno prima, il 17 giugno, quando il ragazzo diceva di avere delle allucinazioni dovute alla cannabis. Già una volta era stato ricoverato in psichiatria, così il padre lo porta al pronto soccorso dell’ospedale ferrarese di Cona, dove viene nuovamente ricoverato. Lunedì mattina, mentre stava passando il tempo con un gioco da tavolo, Leonardo però ingoia una pedina che si incastra nell’esofago e per liberarlo viene quindi trasportato al Maggiore di Bologna per essere operato. Qui, i medici contattano i colleghi di Ferrara e apprendono che il ragazzo soffre di uno scompenso psichico e degli effetti di un abuso di sostanze, problemi che con il lockdown si erano particolarmente acuiti. A mezzanotte il padre riceve poi una telefonata, nella quale viene avvisato che l’operazione è andata bene, mentre alle otto del mattino seguente una nuova chiamata dall’ospedale annuncia che Leonardo è morto, gettandosi da una finestra, attorno alle quattro e mezzo.

Per il padre, però, ci sarebbero alcune falle in questa ricostruzione. Che ci sia stata qualche negligenza da parte del personale sanitario? E come mai da Ferrara a Bologna non era con lui alcun medico psichiatra? Non solo. Perché il primo tentativo di fuga non è stato adeguatamente sorvegliato? E ancora: come può essere passato da una finestra aperta di appena 20 centimetri un ragazzone come Leonardo, fisico da rugbista e oltre due metri di altezza? Dal secondo piano il giovane, inoltre, si sarebbe lanciato a oltre due metri di altezza sul terrazzo del primo, senza farsi nulla. Dopo alcuni minuti, però, avrebbe poi deciso di buttarsi giù, finendo sul terrapieno dalla parte d’ingresso delle ambulanze. La convinzione del genitore è quindi che Leonardo volesse solo fuggire dall’ospedale e non farla finita. Sul caso è già a lavoro la Procura del capoluogo emiliano. L’Ausl di Bologna, intanto, ha già avviato un’inchiesta interna per chiarire la vicenda. Agli atti, anche i video delle telecamere di sorveglianza che inquadrano il ragazzo. La richiesta dei genitori è che ci siano delle indagini più approfondite e, sottolinea infine il legale del padre di Leonardo, l’avvocato Fabio Anselmo: “il padre è alla ricerca della verità non per vendetta, ma perché è giusto che così debba essere”.

 

 

 

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