Una tragedia nella tragedia. Un bimbo travolto da un suv e un ospedale con macchinari fuori uso. Il piccolo è in fin di vita.
La sanità è per tutti e di tutti. Ma se poi non funziona a quel punto non è più di nessuno. A causa di un ospedale con macchinari fuori uso, un bambino di 4 anni rischia la vita.
Il piccolo ha solo 4 anni ed è stato investito da un suv, in una traversa della strada provinciale 64, a Cava d’Aliga nel Ragusano. Il bambino ha riportato un gravissimo trauma cranico e necessitava di una Tac immediata. ma nell’ospedale più vicino, quello di Modica, il macchinario per eseguire la Tac era guasto da giorni e nessuno si era ancora preso la premura di farlo riparare o sostituirlo. Il bambino, così, è stato trasportato in elisoccorso al Cannizzaro di Catania dove si trova ricoverato nel reparto di Rianimazione.
Secondo le prime ricostruzioni dei Carabinieri il bambino – come purtroppo spesso accade – sarebbe sfuggito al controllo dei genitori finendo sotto un suv alla cui guida si trovava un giovane. L’autista del mezzo ha visto il bimbo all’ultimo e non ha fatto in tempo a fermare la macchina travolgendo il piccolo. Le condizioni del bimbo sono apparse subito molto serie: l’ambulanza lo aveva subito trasportato all’ospedale Maggiore di Modica, dove è arrivato semi incosciente. I medici del pronto soccorso ne hanno immediatamente predisposto il trasferimento anche a causa dell’impossibilità di effettuare una Tac alla testa. Da lì il trasferimento a Catania che, tuttavia, non dista poco da Ragusa. I genitori e l’autista del suv sono sconvolti per quanto accaduto. Non è la prima volta che in un ospedale siciliano accadono fatti incresciosi purtroppo. Qualche tempo fa – ancora durante la fase dello Stato di Emergenza – una ragazza di 34 anni, avendo avvertito le prime doglie, si era recata al Pronto Soccorso di un nosocomio di ragusa per partorire. La futura mamma non era vaccinata contro il Covid e, dopo essere stata sottoposta al tampone rapido al Pronto Soccorso, aveva scoperto di essere positiva al virus. Nonostante fosse quasi a inizio travaglio, i medici l’hanno respinta e rimandata a casa: la donna ha partorito da sola nel bagno di casa correndo altissimi rischi per se stessa e per la bambina.