24 euro per due caffè al banco: “Ero così sconvolta che non sono riuscita a dire niente”

Cresce la lista dei clienti che lamentano prezzi troppo elevati in bar e ristoranti. Specialmente nelle grandi città gli scontrini sono da infarto.

Da un lato titolari di bar e ristoranti messi in ginocchio dalla mancanza di cuochi e camerieri e non riescono a soddisfare le richieste di tutti i clienti. Dall’altro lato – del bancone – clienti che lamentano scontrini ritenuti assurdi.

Qualche giorno fa una giornalista ha lamentato di aver pagato 8 euro per un cappuccino consumato, tuttavia, in uno dei bar più esclusivi di Roma, situato in una zona invidiabile. E’ andata decisamente peggio alla docente padovana Luisa Antonini. La donna, seppur trovandosi a Venezia, ai piedi del ponte di Rialto, non si è neppure seduta al tavolino. Forse nell’illusione di spendere meno la prof è rimasta al bancone insieme ad un’amica. Ma lo scontrino è stato da infarto: 24 euro per due caffè macchiati. “Ero così sconvolta che non sono riuscita a ribattere quando mi è stato detto che i due caffé erano 24 euro ho pensato a uno scherzo e che intendesse 2,40. Ma chi ci ha servito ha ribadito: 24″ – le parole della donna la quale ha tenuto lo scontrino e lo ha pubblicato sui social. Antonini, dopo essersi confrontata con altre persone, ha denunciato.

Il titolare del locale , appresa la notizia, è rimasto scioccato quasi quanto la povera docente che ha dovuto pagare quella cifra. L’uomo, infatti, ha spiegato che nel suo bar il caffè non costa nemmeno lontanamente quel prezzo e teme che la donna abbia pagato, per sbaglio, lo scontrino di qualche altro cliente. Marco Guerra, da ventisei anni alla guida del bar incriminato, ha dichiarato: “Fosse capitato a me avrei chiamato i Carabinieri. da noi un macchiatone al tavolo viene 3 euro, 1,20 al bar. I prezzi sono tutti esposti, in quattro listini ben visibili: è impossibile che la signora abbia pagato quella cifra. Non trovo personale, siamo in due la mattina e tre il pomeriggio. E il bar è molto frequentato. Specie all’ora dello spritz, anche perché il locale offre un super-aperitivo da 7o centilitri e «quello sì costa 12 euro, non vorrei che la signora abbia pagato lo scontrino errato”. Tuttavia la Serenissima non è nuova a questo genere di episodi. Nel gennaio del 2018 fece scalpore il pranzo da 1.100 euro servito a due passi da piazza San Marco a quattro studenti giapponesi.

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