Eleonora muore a 13 anni. La mamma implora la scuola per due anni per riavere il suo ultimo tema

E’ stata una battaglia lunga due anni quella di Sabrina Bergonzoni. Alla fine la donna ce l’ha fatta: potrà avere una copia dell’ultimo tema scritto dalla figlia Eleonora prima di morire.

Era il settembre 2018 quando Eleonora, ad appena 13 anni, se ne andava a causa di un osteosarcoma che le era stato diagnosticato da solo un anno. Nemmeno il tempo di rendersi conto e la bambina già non era più con la sua mamma Sabrina Bergonzoni.

Ansa/Remko de Waal/Archivio

Tre mesi prima di morire, Eleonora aveva sostenuto la prova da privatista per essere ammessa in terza media. Un elaborato scritto nel quale la ragazzina raccontava della sua vita, della sua famiglia, forse anche dei suoi sogni che, purtroppo, non si sono potuti realizzare. Mamma Sabrina, dal 2020, ha chiesto e richiesto più volte di poter avere una copia di quell’ultimo tema scritto dalla figlia. Ci sono voluti ben due anni prima che la richiesta – anzi la supplica – di una mamma, trovasse accoglimento. Alla fine Sabrina Bergonzoni ce l’ha fatta. A dare notizia del tema ritrovato è stata la preside che, dallo scorso settembre, dirige l’istituto scolastico bolognese: “Non sapevo nulla di questa vicenda, sono qui da pochi mesi. Non appena ci hanno segnalato la richiesta della mamma, ci siamo messi subito al lavoro, quel tema doveva essere trovato” – ha dichiarato la direttrice la quale ha già informato la mamma della povera Eleonora che, nonostante le circostanze, il tema della bambina era gioioso, positivo.

Sabrina Bergonzoni, commossa, ha commentato: “Ho pianto. E stata una giornata che è stata un bagno di emozioni fortissime, ho incontrato l’affetto di tantissime persone , ora mi ritornerà un pezzo della mia Ele“. Nel frattempo un’altra mamma da giorni sta lottando per riavere indietro una parte del figlio defunto. Si tratta di Susanna Ferro. La donna, si trovava al cimitero assieme al marito proprio per fare visita al figlio deceduto a soli 18 anni. I due avevano sbadatamente lasciato l’automobile aperta e qualcuno non ha esitato a portare via il portafogli e i due cellulari. Uno di questi apparteneva al figlio di Susanna, era il cellulare con il quale mamma e figlio si tenevano in contatto durante il ricovero del ragazzo.

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