Insalata in busta: attenzione può essere pericolosa per la salute

Quanti di noi acquistiamo per praticità l’insalata in busta. Ma al di là dell’aspetto pratico, fa davvero bene acquistare l’insalata confezionata nei sacchetti di plastica? Entriamo nel dettaglio.

Quando ci rechiamo al supermercato notiamo che sono confezionate in sacchetti insalate composte da lattuga, scarola, songino a volte anche con verdure come carote, rucola e radicchio.

Insalata in busta
Insalata in busta
(pixabay.com)

 

La domanda sorge spontanea. Possiamo realmente fidarci di queste insalate imbustate? In effetti ci potrebbero essere dei problemi rappresentati dai batteri che sono alla base anche di vere e proprie intossicazioni alimentari pericolose.

Come fare attenzione quando si acquista dell’insalata in busta

Queste insalate in busta, come la maggior parte dei prodotti confezionati e pronti all’uso, rientrano nella categoria di cibo di quarta gamma dato che sono confezionate già pronte al consumo. Proprio per questo il rispetto delle norme igienico sanitarie è fondamentale.

L’insalata in busta vene preparata rispettando una certa catena di montaggio: innanzitutto viene lavata con acqua potabile e amuchina, ossia il disinfettante. Terminato il ciclo di pulitura e lavaggio, il prodotto viene asciugato, tagliato e infine confezionato, il tutto sempre in sale climatizzate a bassa temperatura.

Una volta terminato il confezionamento, i prodotti imbustati devono essere trasportati in camion frigo fino ai banconi refrigerati dei supermercati. Fondamentale in questa filiera di montaggio è il rispetto delle temperature, alla base della proliferazione di batteri all’interno delle confezioni.

Una volta che il prodotto arriva nelle nostre case si consiglia sempre di lavare le insalate confezionate prima del consumo, e quello ottimale è con acqua e bicarbonato.

Dobbiamo tenere presente che le buste d’insalata una volta arrivate nei supermercati vengono ammucchiate e spesso subiscono degli sbalzi di temperatura che creano quei palloncini d’aria all’interno della busta, fonte di microrganismi batterici.

Altro aspetto importante da considerare è la data di scadenza, si consiglia che vada avanti nel tempo e che non sia troppo prossima, dato che il prodotto potrebbe già essere nella sua fase di deterioramento.

Il fatto di tenere costantemente la nostra insalata imbustata in frigo è capillare per il rispetto della sua conservazione. Nel momento in cui notiamo delle foglie più scure rispetto alle altre allora significa che qualche cosa non va nel prodotto. Sia la condensa all’interno della busta che l’odore poco piacevole sono dei degnali da tenere in considerazione.

Il consumo deve avvenire non oltre le 24 ore dall’apertura della busta. Una domanda sorge ancora spontanea. Fanno male queste insalate in busta? La risposta di alcuni esperti nutrizionisti ci rassicura dato che il prodotto è confezionato rispettando le norme igieniche sanitarie che per legge vanno rispettate. Ma è importante che il consumatore presti attenzione al lavaggio e alla conservazione in frigo per preservare il prodotto evitando che si “ammali” e possa essere dannoso per la nostra salute.

Il consiglio è di scegliere sempre delle verdure fresche piuttosto che quelle confezionate, dato che le sostanze in quelle fresche sono più attive e benefiche per la nostra salute.

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