Chioggia, bimba di 6 mesi positiva alla cocaina. Ricoverata per emorragia cerebrale

La bimba ricoverata da due settimane, potrebbe aver subìto dei maltrattamenti dai genitori: non ha assunto cocaina ma sarebbe stata contaminata.

É risultata positiva alla cocaina una bimba di 6 mesi ricoverata due settimane fa in terapia intensiva. Pare che i traumi al cervello che l’hanno costretta al ricovero, potrebbero essere dovuti a dei maltrattamenti o alla disattenzione di uno dei genitori.

ANSA/FILIPPO VENEZIA

Questa è una delle ipotesi degli inquirenti, che dovrà però essere confermata dalle indagini. Di sicuro, invece, ci sono le tracce di stupefacente, anche se pare che la piccola non abbia assunto direttamente cocaina ma sia stata contaminata. Tutto è accaduto nella notte del 7 maggio quando la bimba viene portata al pronto soccorso di Chioggia: sta male, vomita. Sembra che abbia subìto un brutto colpo alla testa, o un trauma particolarmente violento. Vengono quindi contattati anche carabinieri e forze dell’ordine, mentre medici e infermieri le prestano tutte le cure del caso e continuano a monitorare le sue condizioni senza perderla d’occhio nemmeno per un minuto. Lunedì 9 la piccola però si aggrava ulteriormente e i sanitari di Chioggia chiedono di trasportarla in eliambulanza a Padova, nell’ospedale specializzato per affrontare i casi pediatrici più gravi. In pochi minuti il mezzo arriva all’ospedale padovano dove la bimba viene ricoverata in codice rosso nel reparto di terapia intensiva pediatrica. Nonostante le sue condizioni fossero gravi, nei giorni successivi, la piccola si riprende, consentendole così il trasferimento in un reparto a minore intensità. Intanto i carabinieri indagano sull’accaduto: i traumi subìti aprono a diverse ipotesi e viene aperto un fascicolo dalla procura. L’azienda sanitaria di Padova fa sapere che la bambina è sotto controllo e sedata e da segnali di lievi miglioramenti. L’incognita riguarda gli eventuali danni neurologici e cerebrali.

La bambina vive con la madre, che non sarebbe sposata e non convive con il padre. Entrambi sarebbero stati ascoltati dalle forze dell’ordine per cercare di capire cosa possa aver provocato i traumi alla testa: una caduta, una botta, uno scossone violento. Fatto sta che, a quanto pare, per la piccola sarebbe stato attivato un percorso sanitario dedicato ai bambini che hanno subìto un maltrattamento o per i quali c’è un forte sospetto. Un timore reso ancora più pesante dai risultati delle ultime analisi effettuate in ospedale. Lo stupefacente non ha legami diretti con i traumi riscontrati ma chiaramente ha ulteriormente allarmato sanitari e medici sulle condizioni del contesto familiare. Anche perché va appurato come la piccola sia stata contaminata dalla cocaina. Sarà compito degli inquirenti far luce su questo aspetto e, anche con l’aiuto dei sanitari, cercare di stabilire con certezza cosa abbia provocato i traumi cerebrali.

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