Jacopo sarebbe stato tradito dalla segnaletica: Ha percorso l’arteria contromano prima di schiantarsi contro l’auto guidata da 4 giovani.
Jacopo Varriale sarebbe stato tradito dalla rotatoria di Montopoli. Il 35enne morto nella serata di sabato 14 maggio in un incidente sulla Firenze-Pisa-Livorno, avrebbe dovuto prendere l’uscita per Santa Maria a Monte, ma ha erroneamente imboccato contromano la Firenze-Pisa-Livorno.
Non è riuscito a tornare indietro e ha percorso la strada per 27 chilometri prima di schiantarsi contro la Volkswagen T-Cross di un gruppo di 20enni che stava rientrando da una serata in discoteca. Questo è quanto ricostruito dalla Polizia di Livorno. Varriale avrebbe imboccato la strada sbagliata dopo esser stato tratto in inganno dalla segnaletica. Padre di un bimbo di un anno, Jacopo ha superato diverse uscite, due aree di servizio e svariate piazzole d’emergenza prima di schiantarsi contro l’automobile guidata dal 21enne Tommaso Daini. L’auto di Varriale è stata quasi completamente distrutta. Gli agenti non sono riusciti a trovare il cellulare del nuotatore all’interno dell’abitacolo, il dispositivo avrebbe potuto essere fondamentale per ricostruire con esattezza quanto avvenuto prima dello schianto. Sono invece estranei alle indagini ancora in corso i 4 ragazzi a bordo della Volkswagen T-Cross. I giovani erano stati ricoverati in ospedale in gravi condizioni.
Varriale, un giovane stimato, apprezzato, grande sportivo, era stato a cena con gli amici del nuoto nella zona del cuoio; poi congedatosi dal gruppo imboccò la “veloce”, contromano (per un errore o una fatalità, non si sa). Secondo le forze dell’ordine, si apprende, Varriale non avrebbe mai arrestato la sua corsa, neppure quando gli altri automobilisti hanno alzato i fari abbaglianti e suonato il clacson. La polizia stradale ricevute le segnalazioni ha cercato di fare di tutto per raggiungerlo e fermarlo. Ma lui si è schiantato prima. L’auto sarebbe stata segnalata per la prima volta dagli automobilisti in transito all’altezza di Montopoli, dove si presume che l’uomo abbia imboccato la superstrada per arrivare fino all’altezza dell’Interporto di Livorno dove ci fu l’impatto con la macchina con a bordo i quattro ragazzi. Il 15 maggio si sono tenuti a Santa Maria a Monte i funerali del nuotatore. Presenti gli amici e i parenti. Nessuno di loro ha saputo spiegarsi quanto accaduto.