Una bambina di origine africana è morta dopo essere precipitata dal balcone di casa, a Modena. La piccola, di 4 anni ha fatto un volo di 7 piani ed è deceduta sul colpo. Sul posto sono intervenute le squadre del 118 e della polizia scientifica. Per il momento sono esclusi scenari differenti da quello di un incidente.
Purtroppoper la piccola Reyoice Bellow non c’era più nulla da fare. Il sorriso della bimba, tre anni compiuti a febbraio, si è spento dopo un volo dal settimo piano. E’ una tragedia a cui nessuno vorrebbe mai assistere quella capitata ieri in una palazzina tra via Giardini e via Cardarelli. Erano quasi le 9 di ieri mattina. La mamma Mary, 40enne di origine nigeriana, stava svolgendo alcune faccende domestiche dopo aver accompagnato i due figli di sei e undici anni a scuola. Reyoice, era intenta a guardare i cartoni animati e pare che poco dopo la sua mamma dovesse accompagnarla alla scuola materna. Qualche istante dopo, la piccola si è spostata sul balconcino. Pare che la bimba sia salita su alcuni attrezzi sul balcone al settimo piano per poi precipitare nel vuoto. La prima ad accorgersi della tragedia è stata proprio la madre che, dopo essersi affacciata, avrebbe notato la sua piccola a terra, nel cortiletto interno. Le grida della donna hanno attirato subito l’attenzione di vicini e passanti, che subito hanno chiamato i soccorsi.
Mary ha disperatamente preso la sua piccola tra le braccia e ha chiesto aiuto. Contemporaneamente una dottoressa dell’ambulatorio ha cercato di praticare il massaggio cardiaco alla piccola ma, all’arrivo delle ambulanze del 118 per Reyoice non c’era più nulla da fare. La piccola è spirata poco dopo. Sul posto sono giunti gli agenti della volante insieme ai colleghi della mobile hanno tentato di ricostruire quanto accaduto. La mamma è stata trovata in stato di choc e non è stato possibile sentirla ma pare si sia trattato di un terribile incidente. La donna aveva già sofferto un lutto due anni fa con la perdita del marito: l’uomo era deceduto a causa di uno choc anafilattico, nel reggiano, sul posto di lavoro. Da allora la donna era rimasta sola con i tre bambini ma diverse famiglie avevano ‘adottato’ lei e i suoi piccoli, cercando di darle un aiuto.