Dopo il Covid si apre lo scenario di un altro incubo: il vaiolo. Pensavamo di averlo sconfitto, purtroppo non è così. Primi casi anche in Italia.
Non abbiamo fatto in tempo a tirare un sospiro di sollievo per la fine dello Stato di Emergenza per la pandemia di Covid che un altro incubo ci attende dietro l’angolo: il vaiolo.
Si tratta del vaiolo delle scimmie – monkeyp – una rara infezione virale correlata al vaiolo. Sono stati segnalati diversi casi negli Stati Uniti, in Canada e in parecchi Paesi europei tra cui l’Italia. Ad oggi, in tutto il mondo, i casi sarebbero una cinquantina. Il primo caso italiano di vaiolo delle scimmie è stato identificato all’Istituto Spallanzani di Roma. I medici hanno informato che si tratta di un giovane di ritorno da un soggiorno alle isole Canarie. Ma sono in fase di accertamento altri due casi. Sulla questione non ha mancato di intervenire il professor Matteo Bassetti direttore delle Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova. L’esperto ha precisato: “Dobbiamo fare molto bene il tracciamento e far sì che si fermi un focolaio che è partito. Una cosa positiva è che chi è vaccinato per il vaiolo dovrebbe essere coperto, ma questa vaccinazione nel 1977 è stata sospesa ed è stata definitivamente abrogata nel 1981. Una parte importante della popolazione non ha il vaccino del vaiolo e potrebbe essere scoperta. Non c’è una cura specifica per il vaiolo“. Il microbiologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti ha, invece, spiegato che questa nuova epidemia un po’ ce la siamo andata a cercare noi. Secondo l’esperto, infatti, è colpa del pessimo trattamento che da anni l’essere umano riserva al pianeta: “Il vaiolo delle scimmie è ancora una volta, un risultato del maltrattamento cui stiamo costringendo il nostro pianeta Non è una nuova malattia. Esiste da tempo e, in Sud America, è emerso come risultato del disboscamento delle foreste amazzoniche, con conseguente maggiore contatto tra specie animali selvatiche e uomo”.
Ma come si presenta questa nuova malattia? Come capire in tempo se l’abbiamo contratta? Il vaiolo delle scimmie in genere inizia con una malattia simile all’influenza e un gonfiore dei linfonodi, seguiti da un’eruzione cutanea sul viso e sul corpo. Si può trasmettere da uomo a uomo attraverso il respiro ma anche tramite scambio o contatto con fluidi corporei o le lesioni cutanee. Gli inquirenti in Europa riferiscono che la maggior parte dei casi ad oggi, riguarda uomini gay o bisessuali. Mentre il Covid era rischioso soprattutto per i più anziani, con il vaiolo la situazione si ribalta: essendo stata la vaccinazione abolita nel 1981, i più a rischio questa volta sono i giovani.
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