Prato, a soli 14 anni diventa padre di un bambino. E l’insegnante viene condannata

L’appello del processo che vede imputata l’insegnante, che nel 2017 rimase incinta del minore cui dava ripetizioni. Assolto il marito.

La corte di appello di Firenze ha confermato la sentenza di primo grado di condanna per l’ insegnante di Prato che ebbe un figlio da un 15enne a cui dava lezioni private di inglese.

ANSA/CARLO FERRARO

La donna, oggi 34enne, condannata per atti sessuali e violenza sessuale per induzione su minore, oggi ha avuto solo una riduzione di pena di 15 giorni sui 6 anni e 6 mesi inflitti dal tribunale. La relazione, secondo l’accusa, era iniziata quando il giovane non aveva ancora compiuto 14 anni ed era culminata nell’estate 2018, nella gravidanza. La procura generale aveva chiesto la condanna a complessivi sei anni e nove mesi sempre per violenza sessuale per il quale, in primo grado, l’insegnante era stata assolta. L’indagine nacque da una denuncia dei genitori del ragazzo che appresero dell’esistenza della relazione tra il figlio e l’insegnante. La prova del Dna ha attribuito all’adolescente la paternita’ del figlio avuto dalla donna che dopo l’esplosione dell’indagine venne posta anche agli arresti domiciliari. Disposta inoltre la provvisionale in favore della parte offesa di 30mila euro e di 10mila euro a entrambi i genitori.

 

Il marito della donna di Prato è stato, invece, assolto. In primo grado era stato condannato a un anno e otto mesi perché accusato di aver riconosciuto come suo, il figlio nato nella relazione benché consapevole che non lo fosse. Marito e moglie erano presenti in aula. I loro difensori, Mattia Alfano e Massimo Nistri, avevano chiesto l’assoluzione di entrambi. “Siamo contenti per l’assoluzione di un padre che non ha fatto altro che regalare il proprio amore a un bambino, e questo credo sia doveroso gli fosse riconosciuto anche in un’aula di giustizia.” Così l’avvocato Mattia Alfano commenta all’esito della sentenza l’assoluzione del marito. “L’operatrice sanitaria di Prato che dava lezioni di inglese privatamente a casa a un ragazzino di 14 anni, del quale è poi rimasta incinta, “ha di fatto sequestrato la vittima, tra l’altro figlio di una sua amica. Lo ha legato a sé e ha sperato di rimanere incinta: delusa di un primo esito negativo del test di gravidanza, lo ha poi ripetuto a una settimana di distanza”.Lo ha detto l’avvocato Roberta Roviello, legale di parte civile della famiglia della parte offesa. “Non è stata una violenza singola. La donna gli ha fatto vivere un’esperienza sessuale non confacente alla sua età. La vita del ragazzino è stata travolta così come quella della sua famiglia. Quel bambino per il 14enne era e sarà un macigno, ma anche la terribile vicenda vissuta lo sarà per sempre”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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