Il direttore delle Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, il professor Matteo Bassetti, torna sull’argomento Covid e, in particolare, sulla questione delle mascherine.
L’infettivologo del San Martino di Genova, Matteo Bassetti, sempre più critico verso quelle restrizioni -Green Pass e mascherina – che per mesi ha difeso a spada tratta.
Il professore ha lamentato di essere stato guardato malissimo nell’entrare al supermercato senza la mascherina. Eppure, per legge, dall’1 maggio scorso, il dispositivo di protezione individuale non è più obbligatorio neppure negli spazi al chiuso come supermercati, negozi, palestre, ristoranti e bar. Resta, invece, obbligatorio indossarla negli ospedali, nelle residenze per anziani, al cinema e a teatro. “Entri al supermercato senza mascherina e vieni guardato come un bandito pronto a are una rapina. Che tristezza… dobbiamo lavorare per ricostruire coscienze devastate e percezioni errate del rischio infettivo” – ha scritto Bassetti in un post sui social. Il medico ha specificato che ormai la mascherina non serve più neppure al chiuso sebbene i morti con il Covid continuino ad esserci. A suo dire, ormai, molte persone utilizzano la mascherina per abitudine e non per effettiva necessità.
L’infettivologo ha ribadito la sua posizione: “La mascherina va usata quando serve, vedo tante persone che hanno mascherine in tasca e nelle borsette che risalgono alle guerre puniche. Il problema non è avere la mascherina ma usare questo strumento quando ha senso». A fronte della maggiore contagiosità della variante Omicron del Covid,secondo l’esperto solo i soggetti fragili e le persone molto anziane dovrebbero continuare a proteggersi coprendo le vie aeree ma non sempre, solo quando il contesto lo richiede come quando ci si trova in luoghi particolarmente affollati dove non è possibile mantenere le distanze di sicurezza gli uni dagli altri. Il rischio più grande – a detta dell’infettivologo genovese – che la gente, continuando ad usare la mascherina anche quando non serve, finisca per considerarla un accessorio modaiolo e non un dispositivo medico: “Con l’obbligo il rischio è di continuare a svilire lo strumento e si rischia un suo uso cosmetico” – ha concluso Bassetti