Dare ai bambini il cognome del papà nuoce alla loro identità, dicono i giudici della Corte Costituzionale

Vittoria per tutti coloro che, da anni, si battono affinché ai bambini venga attribuito il cognome della mamma.

Diversi esponenti della politica e dello spettacolo da tempo si battono affinché l’uguaglianza tra i generi passi anche attraverso un nuovo linguaggio. Dalla “e” rovesciata per evitare ogni connotazione femminile o maschile fino al cognome della mamma ai bambini. Oggi i giudici della Corte Costituzionale hanno deciso. La decisione della Consulta, tuttavia, è destinata a fare discutere e sollevare polemiche.

ANSA/ALESSANDRO DI MEO/ARCHIVIO

La Corte Costituzionale ha stabilito che attribuire automaticamente ad un neonato il cognome del padre, è discriminatorio e lede l’identità del figlio. Questa nuova sentenza stabilisce che, da ora in avanti, la regola diventa che il figlio assume il cognome di entrambi i genitori nell’ordine dai medesimi concordato, salvo che essi decidano, di comune accordo, di attribuire soltanto il cognome di uno dei due. La Consulta ha esaminato le questioni di legittimità costituzionale sulle norme che regolano, nell’ordinamento italiano, l’attribuzione del cognome ai figli. In particolare, la Corte si è pronunciata sulla norma che non consente ai genitori, di comune accordo, di attribuire al figlio il solo cognome della madre e su quella che, in mancanza di accordo, impone il solo cognome del padre, anziché quello di entrambi i genitori. In pratica o i due genitori sono d’accordo sul dare un solo cognome – che può essere quello del padre o quello della madre, a scelta della coppia – o per legge il bambino avrà entrambi i cognomi. Già nel 2017 la Cassazione aveva ammesso, per le madri, la possibilità di dare il proprio cognome ai figli. ma evidentemente non era abbastanza.

Secondo i giudici della Corte Costituzionale, in nome dell’uguaglianza tra uomo e donna, entrambi i genitori devono poter decidere in merito a quale cognome dovrà avere il bambino. Il cognome – hanno ribadito – costituisce elemento fondamentale dell’identità personale. La Corte ha, dunque, dichiarato l’illegittimità costituzionale di tutte le norme che prevedono l’automatica attribuzione del cognome del padre. Questo riguarda sia i figli nati all’interno del matrimonio sia quelli nati al di fuori di esso sia, infine, i figli adottivi. La sentenza sarà depositata nelle prossime settimane. Tutto è partito da una coppia della basilicata che aveva intrapreso questo percorso giudiziario. I legali dei due, dopo la sentenza della Consulta, hanno asserito: “Sono commossi e consapevoli di avere scritto una pagina storica, loro ci hanno sempre creduto“.

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