Due imprenditori di indubbio successo – lo chef Alessandro Borghese e Flavio Briatore – attaccano il mondo dei giovani che, a loro dire, non hanno voglia di lavorare.
Qualche giorno fa lo chef romano Alessandro Borghese – in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera – ha fatto alcune dichiarazioni che hanno scatenato l’inferno sul web. Il famoso patron di Quattro Ristoranti ha sostenuto senza giri di parole che i giovani di oggi non hanno per nulla voglia di lavorare e che quando accettano un impiego pretendono da subito stipendi esorbitanti.
“I ragazzi? Preferiscono tenersi stretto il fine settimana per divertirsi con gli amici. E quando decidono di provarci, lo fanno con l’arroganza di chi si sente arrivato e la pretesa di ricevere compensi importanti. Da subito. Sarò impopolare, ma non ho alcun problema nel dire che lavorare per imparare non significa essere per forza pagati” – le parole di Borghese secondo cui oggi manca la devozione per il mestiere di cuoco, la passione e lo spirito di sacrificio. Il 45enne ha sottolineato che lui, da giovane, ha lavorato per lunghi periodi gratis sulle navi da crociera per imparare. Le sue parole non sono piaciute a molti che lo hanno accusato di voler sfruttare il personale. Di contro si è subito schierato dalla parte di Borghese, l’imprenditore Flavio Briatore il quale da tempo lamenta di non riuscire a trovare personale per i suoi locali. Briatore ha rincarato la dose scagliandosi contro le nuove generazioni: “Quello che dice lo chef Alessandro Borghese è la verità: molti ragazzi cercano lavoro sperando quasi di non trovarlo. Io lo vedo chiaramente: preferiscono il reddito di cittadinanza a un percorso di carriera. Anche quando il percorso glielo si offre, ben retribuito: pur garantendo stipendi adeguati e contratti a lungo termine, rifiutano“.
Briatore ha spiegato che vi è un’enorme differenza tra i giovani italiani e quelli di altri Paesi. Infatti per i suoi locali a Dubai e in Arabia Saudita non ha alcun problema a reperire manodopera mentre in Italia, nonostante si offra un buono stipendio, si fa sempre più fatica a trovare personale sia di cucina sia di sala. Per lui il problema principale è il Reddito di Cittadinanza che, a suo parere, è diventata l’unica ambizione dei giovani. E aggiunge che in tanti stanno a chattare fino alle 3 di notte ma non sono disponibili a fare turni serali e notturni nei ristoranti. Inoltre, al pari di chef Borghese, anche Briatore ha rimarcato come spesso si senta chiedere durante i colloqui, la possibilità di avere il weekend libero: “Il punto è che i ragazzi non hanno proprio la testa: si sono seduti, ambiscono a non lavorare, a prendere il reddito di cittadinanza. Ai miei tempi l’ambizione era diventare impiegato: adesso è prendere il sussidio. Io sono uno che paga bene e che paga tutti. Da me il contratto base parte da 1.800-2000 euro netti al mese. Anche lo stagista è pagato. Io da giovane raccoglievo le mele per due soldi, e lo facevo con passione. Adesso l’obiettivo è opposto, non lavorare. Lo ripeto: colpa del reddito di cittadinanza, una vera catastrofe“.
La soluzione, secondo lui, sarebbe togliere il sussidio ai giovani almeno da aprile a ottobre.
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